Treviso, febbraio 2015 – L’idea era stata di Luca Zaia, allora presidente della provincia di Treviso: era il 2005, per controllare la vegetazione di alcune aree erano stati assunti sei asini che, brucando, avrebbero tenuto bassa l’erba degli spazi loro affidati.
Pochi mesi dopo Luca Zaia diventa vicepresidente dalla giunta regionale del Veneto, il servizio di sfalcio ecologico con tuti i suoi operatori è affidato quindi al successore. Nel 2008 gli asini vengono sollevati dall’incarico e affidati ad un agricoltore locale tramite regolare convenzione: la provincia paga per il loro mantenimento e lui li governa e accudisce.
Nel 2014, dopo sei anni, la convenzione è scaduta e la provincia ha deciso di non rinnovarla – non c’è bisogno di chiedere perché, visti i chiar di luna dei bilanci pubblici.
I quattro asini rimasti del gruppo iniziale sono quindi adesso contesi da una serie di volontari che la provincia aveva provveduto ad individuare nei mesi scorsi: al momento non abbiamo ancora la comunicazione ufficiale di chi ha davvero vinto la corsa agli asinelli trevigiani (c’è una offerta molto entusiasta dalla Lombardia, ma pare che il Veneto non desideri far uscire dai propri confini i nostri quattro eroi), ma l’importante è sapere che in tanti sono interessati a loro.
27 febbraio 2015