Bologna, agosto 2016 – Nick Skelton ha vinto ieri la medaglia d’oro olimpica dimostrando quanto sia stata importante per il raggiungimento del massimo traguardo l’intesa con il proprio cavallo Big Star. Un’intesa fatta non solo di collaborazione massima nel momento della gara, ma anche e forse soprattutto di una reciproca e profonda comprensione esercitata giorno dopo giorno nella routine del lavoro casalingo, della vita in scuderia, nei momenti di relax comunque trascorsi insieme. Naturalmente non è indispensabile vincere le Olimpiadi per rendere vero e importante tutto questo: chiunque e a qualunque livello può realizzare con il proprio cavallo un legame particolare e di valore assoluto. Se poi questo legame si stabilisce tra un ottimo cavaliere e un eccellente cavallo sportivo, beh… oltre alla gioia del sentimento ci può essere anche quella del risultato agonistico. Ma se quell’ottimo cavallo sportivo viene inoltre allevato, cresciuto e addestrato da quel cavaliere, ecco che il quadro generale assume i contorni dell’esclusiva unicità. E’ questo il caso di Fabio Brotto e della sua R-Gitana. Brotto (40 anni il prossimo 5 settembre) oltre che cavaliere è anche allevatore e ha sempre avuto un occhio di riguardo in generale per la produzione agonistica di cavalli giovani, nati o meno che fossero in casa sua. Gitana infatti non ha visto la luce a Le Roane (appunto l’allevamento della famiglia Brotto a Rosà in provincia di Vicenza, da cui la R davanti al nome di Gitana), ma vi è arrivata giovane puledra: tutto il suo sviluppo tecnico e agonistico si è però svolto lì, insieme agli altri puledri indigeni e sotto l’occhio capace e attento di chi segue l’attività di casa, Fabio compreso, il quale oltre a fare il cavaliere e l’allevatore si occupa principalmente dell’azienda di famiglia (lavorazione e finitura del legno ad alta qualità). Gitana è di razza Oldenburg, nata nel 2000, figlia di Looping e di una figlia di Grandeur, e ha cominciato le gare per i soggetti giovani con Brotto a 7 anni nel 2007: da lì un crescendo continuo e costante che ha portato il binomio azzurro a partecipare a due Campionati del Mondo (2010 e 2014), a conquistare due volte la medaglia d’argento nel Campionato d’Italia (2013 e 2014), più diversi importanti risultati in Gran Premio come il 2° posto a Budapest nel 2012 (World Cup), o la vittoria e il 2° posto nello Csi di Ascona rispettivamente nel 2012 e nel 2010, il 3° posto nello Csi di Parma 2013, il 2° posto nello Csi (4 stelle) di Ebreichsdorf 2014, il 2° posto nello Csi di Graz 2015, solo per dire dei più rilevanti. Insomma: Gitana per Fabio Brotto è stata quello che si suole definire il cavallo della vita di un cavaliere. Senza alcun dubbio. Il bello però è che questo ritiro dallo sport non segna una fine, bensì rappresenta un inizio: poiché ora Gitana nel pieno delle forze della sua maturità che ancora non può dirsi vecchiaia si godrà Le Roane in veste di mamma, andando ad arricchire così un valore già consistente in termini di produzione allevatoriale. Fabio Brotto forse sarà un po’ triste all’idea di andare in concorso senza più la sua campionessa: ma che dire della gioia che proverà il giorno in cui vincerà la prima gara in sella a un figlio di Gitana? Nemmeno lui oggi può dire di conoscere quel tipo di sensazione…
20 agosto 2016