Carson City, 16 settembre 2016 – Tra Nevada e California ce ne sono almeno 67.000: stiamo parlando dei cavalli e degli asini selvaggi che popolano le pianure di quella che era la Frontiera del West, un deserto vastissimo e arido che potrebbe ospitarne adeguatamente non più di 24.000.
L’assenza di predatori ha fatto lievitare in pochi decenni il numero degli equini vaganti, e ‘Amministrazione Usa aveva pensato di ridurne drasticamente il numero grazie ad un piano di catture e abbattimenti che ne avrebbe riportato la popolazione ad un numero più gestibile: in particolare, la riduzione drastica dei soggetti avrebbe permesso una gestione economicamente più abbordabile delle campagne di sterilizzazione e cura dei branchi.
Ma la reazione dell’opinione pubblica a questa notizia è stata compatta e scandalizzata, tanto da far fare retromarcia al Governo: che adesso annuncia di aver rinunciato all’idea di sfoltire in maniera così decisa l’ultimo simbolo del Selvaggio West (i bisonti è già un pezzo che sono estinti, e i Nativi Americani hanno un bel po’ di problemi anche loro riguardo il diritto di vivere sulle terre dei loro padri).
Implementerà quindi le campagne di affidamento per i soggetti disponibili, che andranno a diminuire il numero di quelli selvaggi; attalmente ogni anno per questi animali vengono spesi 50 mIlioni di Dollari Usa: la Human Society sostiene che investire maggiormente in campagne di sterilizzazione sarebbe più utile alla causa di limitazione del numero di soggetti liberi che non l’attuale strategia, che è quella di catturare i capi e affidarli a privati che li mantengono nei propri ranch dietro ricompensa economica del Governo.
Human Society sull’argomento e la notizia originale sul Jamestown Sun