Philadelphia, agosto 2015 – Metti una metropoli con più di un milione e mezzo di abitanti, quinta degli Stati Uniti per popolazione, suddivisi in 590.000 gruppi abitativi: di questi gruppi abitativi il 22% è formato da madri single con prole (la stessa percentuale di abitanti che vivono al disotto della soglia di povertà, per inciso) e il 40% non si autoclassifica come famiglia.
Sono numeri che suggeriscono la possibilità che, dietro la Philadelphia quaqquera barra wasp madre orgogliosa di due documenti cardine della civiltà moderna come la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti e la Costituzione Statunitense, ci sia un altra città molto più povera e molto meno aperta alle possibilità di successo.
Per questo un centro equestre di Philly, lo Chamounix Equestrian Center, ha da anni sentito il bisogno di aprire le sue porte anche ai concittadini più giovani e meno fortunati, quelli per cui solitamente i cavalli rimangono un sogno inaccessibile.
Come ci è riuscito? con l’iniziativa Work to Ride, un programma di prevenzione di base che dal 1994 fa entrare in contatto i ragazzi dei quartieri più poveri di Philadelphia con il mondo dell‘equitazione.
Il principio fondante è che chi vuole acchiappare questa opportunità si impegni a seguire il programma per almeno un anno: prestando ogni settimana alcune ore di lavoro in scuderia i giovani che aderiscono al progetto hanno in cambio lezioni di equitazione di ogni disciplina, tutor che li seguono formandoli nel lavoro pratico da terra e in sella e un supporto educativo che va oltre al mondo del cavallo ed entra anche in quello della scuola, visto che il progredire della carriera scolastica è fondamentale per continuare a far parte di Work to Ride.
I risultati negli anni sono stati stupefacenti, non solo per quello che riguarda lo sport (specialmente nel Polo, disciplina nella quale i ragazzi di Philadelphia sono fortissimi) ma anche nella vita normale.
Perché vengono coltivati con estrema attenzione valori come la disciplina, l’autostima, la motivazione personale, gli obiettivi di vita, i traguardi accademici e il benessere fisico: negli anni i ragazzi cresciuti grazie a questo programma aumentano in modo esponenziale il numero di tutor disponibili per i più giovani, e arricchiscono il proprio tessuto sociale grazie al loro esempio e alla loro storia personale.
Un sogno che diventa vero grazie ai cavalli e alle persone di buona volontà: una buona idea da copiare, che non è mai peccato lasciarsi ispirare dagli esempi positivi.
28 agosto 2015