Verona, novembre 2015 – La velocità con la quale il francese Simon Delestre in sella a Ryan des Hayetts ha portato a termine il barrage del Gran Premio di Coppa del Mondo a Verona è inversamente proporzionale a quella con la quale in questo momento si muove lungo i sentieri dello sport il salto ostacoli azzurro. La rappresentazione oggi a Verona è stata purtroppo impietosa. Sui quindici qualificati per il barrage decisivo nessun italiano. Ma quel che è forse peggio è che nessuno – al di là delle barriere cadute – ha veramente dato l’impressione di poterci arrivare a quel barrage: questo è l’aspetto più sconfortante. Ecco perché quella di oggi dal punto di vista prettamente agonistico è stata una delle più tristi edizioni della gara veronese per ciò che riguarda i nostri colori: se non la più triste, a memoria. E lo si dice con tutto l’affetto, l’ammirazione e il rispetto per cavalieri che di sicuro meritano ben altri risultati che non quello di oggi: per i quali però bisognerebbe fare il solito più ampio discorso che prende in considerazione realtà complesse e relative a temi quali cavalli e sponsor a disposizione, organizzazione, gestione, interessi prevalenti etc etc. Insomma: le solite questioni delle quali si discute da tempo ormai e che producono come unico dato certo, costante e regolare il risultato (sportivo) negativo. Detto ciò, lo spettacolo è stato entusiasmante in un barrage che ha dato modo a campioni quali Delestre, Beerbaum, Brash, Bengtsson di esibire tutto il loro valore in sella ai loro cavalli. Un momento davvero indimenticabile lo si è vissuto al termine del percorso di Brash, il numero uno al mondo, un cavaliere che rimanendo freddo e immobile come il ghiaccio di un iceberg riesce a scatenare il fuoco sotto la sua sella: Hello M’Lady tagliava il traguardo senza errori fermando il cronometro con lo stesso risultato con il quale il campione dei campioni Ludger Beerbaum con Chaman aveva agguantato il comando della classifica provvisoria. Primo posto ex aequo! Però mai come in questo caso il detto ‘tra i due litiganti… ’: perché il francese Simon Delestre – sulle ali di una stagione che lo ha visto sempre protagonista ai massimi livelli – spingeva Ryan des Hayettes là dove sembrava impossibile arrivare: 36.46 per lui, 37.83 per la coppia Beerbaum/Brash. E che dire di quell’Henrik von Eckermann (svedese) che, quasi senza essere notato a causa dei tumulti emotivi di quel duello precedente da cardiopalma, andava a infilarsi su Cantinero (vincitore del GP Roma quest’anno, non dimentichiamolo) alle spalle di Delestre con 36.72 e davanti ai due in coppia? Davvero un finale con fuochi d’artificio spettacolari: soprattutto così rumorosi da coprire il suono della delusione di noi poveri piccoli italianucci.
8 novembre 2015
Risultati della gara: http://eventcontent.hippoonline.de/1103/sta_erg/14_ergENG.htm?style=longines