Bologna, 31 dicembre 2021 – La fine dell’anno rappresenta da sempre il momento per fare bilanci e guardare al futuro, ed è per questo che i dati dell’Istat, tradizionalmente resi noti in questo periodo, sono sempre attesi e degni di considerazione.
Tra la marea di percentuali e numeri, quest’anno ce ne sono alcuni che fanno ben sperare per l’universo del turismo ‘green & slow’, dove i cavalli sono sempre più coinvolti.
Secondo i dati dell’Istituto nazionale di Statistica, gli agriturismi, soprattutto quelli che offrono degustazioni tipiche, pare seguano un trend super positivo e abbiano avuto un leggero incremento nelle proprie attività. Il che è tutto dire se si considera l’impatto devastante del covid sul segmento alberghiero e turistico più in generale.
Del resto, la vacanza in luoghi isolati e tranquilli, con poche persone intorno, dove svolgere attività all’aria aperta è stata molto gettonata in tempi di pandemia. Soprattutto da quel turismo interno che ha preferito non tentare la sorte varcando i confini nazionali. E ha avuto l’occasione di dedicarsi alla vacanza – magari anche in sella – che aveva sempre sognato ma mai realizzato.
Secondo la realtà fotografata dall’Istat, nella fetta di mercato florido degli agriturismi, il 73,2% delle strutture offre anche ospitalità. E, per il dettaglio che ci interessa di più, il 56,8% degli agriturismi mette a disposizione degli ospiti attività. Equitazione in primis.
Dove sono questi agriturismi? Il 68,2% si trova al Sud, il 64,1% al Centro.
Su tutte le regioni finite sotto la lente d’osservazione dell’Istat, il primato per gli agriturismi con attività equestre tocca alla Sicilia, regione in cui anche la Fise regionale sta spingendo per una realtà sempre più qualificata. Bolzano brilla per le escursioni, l’Umbria per Mountain bike e altri sport. Piemonte e Lombardia dettano legge per il numero delle fattorie didattiche: circa 250.