Pisa, 2 marzo 2019 – Non sono morti per il virus della rinopolmonite i nove cavalli deceduti in circostanze non chiare in un centro di Volterra (Pisa) gestito dall’associazione Italian Horse Protection, che ha fatto denuncia ai carabinieri.
L’esito degli esami è stato reso noto dall’Asl Toscana nord ovest che li ha eseguiti su 25 cavalli gestiti dall’associazione tramite il servizio veterinario.
L’azienda spiega in una nota «ha inviato una scheda di sospetto avvelenamento al sindaco di Volterra, al servizio veterinario della Valdera e dell’Alta Val di Cecina e alla procura della Repubblica di Pisa».
Al documento, prosegue l’Asl, «sono stati allegati gli esiti dell’esame anatomo-patologico: attualmente sono in corso esami batteriologici, virologici, tossicologici e istologici». «Sempre il 25 febbraio – conclude la nota – un veterinario dell’Asl ha eseguito sui cavalli 25 prelievi di sangue e altrettanti tamponi nasali per la ricerca del virus della rinopolmonite equina, esami concordati con l’istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana. Su tali campioni sarà valutata la possibilità di effettuare il profilo metabolico per i livelli di vitamina E e selenio.
Per ulteriori approfondimenti diagnostici sono stati inoltre campionati fieno, diversi tipi di mangime, erba fresca del pascolo e acqua d’abbeveraggio. Gli esiti analitici per rinopolmonite equina sono già pervenuti e sono negativi».
«L’Asl Toscana nord ovest ha confermato il sospetto di avvelenamento sui nove cavalli deceduti, pur ribadendo che accertamenti batteriologici, virologici, tossicologici e istologici sono ancora in corso e che non è stata individuata, ad oggi, la causa delle morti. Pur apprezzando il lavoro che l’autorità sanitaria sta svolgendo, questo ci sembra un risultato ancora troppo scarno, considerato che sono passati due mesi dalla morte dei primi otto cavalli, sei dei quali furono mandati immediatamente per l’autopsia a cura e spese dell’associazione» afferma in una nota Ihp, l’associazione che gestisce il centro di Volterra (Pisa) dove sono morti in due mesi 9 cavalli in circostanze misteriose. «Vorremmo avere conferma dall’Asl – prosegue l’associazione – che gli Istituti Zooprofilattici di Bologna e Pisa stiano lavorando congiuntamente, come da noi auspicato. Ricordiamo che, ad oggi, restano in piedi sia l’ipotesi dell’avvelenamento volontario che quella dell’intossicazione data da qualcosa presente nei terreni: abbiamo più volte sollecitato l’intervento dell’Arpat per verificare la seconda ipotesi, ma fino a oggi l’Agenzia regionale per la protezione ambientale non ha ritenuto di svolgere alcuna attività, pur di fronte alla gravità di quanto accaduto».
Da Agenzia Ansa