Tokyo, 8 agosto 2021 – Chiudono le Olimpiadi di Tokyo 2020, si apre il dibattito interno per il Pentathlon Moderno.
O almeno, lo speriamo tutti a favore del benessere del cavallo: di seguito il comunicato ufficiale Uipm.
“Gli eventi del 6 agosto 2021 allo stadio di Tokyo hanno causato angoscia sia all’interno che all’esterno della comunità globale di UIPM Sports.
L’equitazione è parte integrante del Pentathlon Moderno, come previsto dal barone Pierre de Coubertin, che mirava a creare la prova definitiva delle qualità morali e fisiche di un atleta. La capacità di controllare un cavallo in una situazione competitiva fa parte del kit di strumenti del pentathlon. Il campione olimpico deve dimostrare di saper nuotare, tirare di scherma, cavalcare, sparare e correre ad alto livello per guadagnare l’ambita medaglia d’oro.
L’imprevedibilità degli atleti che montano cavalli sconosciuti, con solo 20 minuti per stabilire un’intesa, fa parte dello spettacolo che rende il Pentathlon moderno unico e avvincente.
Mentre il numero di rifiuti e cadute il 6 agosto è stato leggermente al di sopra della media, i Giochi Olimpici sono progettati come la più impegnativa di tutte le competizioni. L’esperienza di Annika Schleu (GER) e Gulnaz Gubaydullina (ROC) su Saint Boy è stata insolita nel Pentathlon Moderno di alto livello, soprattutto per atleti di comprovata abilità.
Ciò detto, l’UIPM ha il dovere di diligenza nei confronti di tutti i partecipanti alle competizioni che presidia; questo include i Giochi Olimpici e include i cavalli.
L’UIPM non solo condurrà una revisione completa del regolamento di disciplina del Pentathlon moderno femminile ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Ma rafforzerà anche l’importanza del benessere del cavallo e della sicurezza degli atleti in tutta la struttura della competizione globale. L’UIPM si rammarica del trauma subito da Saint Boy in questo incidente di alto profilo e ha penalizzato l’allenatore che ha violato il Regolamento di Gara UIPM colpendo il cavallo da fuori ring.
Sebbene nessun atleta o cavallo sia stato ferito fisicamente il 6 agosto, devono essere messe in atto le migliori misure di sicurezza per ridurre al minimo i rischi in futuro.
I cambiamenti nella prova di equitazione erano già in programma a causa del nuovo format di Pentathlon moderno che entrerà in vigore nel 2022 per il ciclo olimpico di Parigi 2024. Il benessere del cavallo e la sicurezza degli atleti saranno al centro di questo processo. E il Congresso UIPM 2021 a novembre offrirà l’opportunità alle federazioni nazionali membri dell’UIPM di partecipare a uno sforzo collettivo per garantire il futuro dell’equitazione nel pentathlon moderno”.
Commento a margine: ventilare l’ipotesi che sia l’amazzone che il cavaliere a cui è toccato in sorte il povero Saint Boy abbiano avuto più problemi della media suona un po’ strano.
Non può essere colpa di Saint Boy, se le loro prove sono state brutte. Magari Saint Boy può essere un cavallo più difficile della media dei cavalli da Pentathlon di quel livello, ma in tal caso semplicemente non doveva essere scelto per l’impegno.
Altra nota sulla frase “la capacità di controllare un cavallo in una situazione competitiva fa parte del kit di strumenti di un pentatleta”: d’accordissimo, il pentatleta deve saperla dimostrare questa capacità di controllo.
Ma al di là del fatto che, palesemente, non è quanto si è visto accadere l’altro giorno, sarebbe bello cogliere ogni occasione possibile per sottolineare la differenza tra un cavallo e un attrezzo sportivo.
E non solo all’interno del mondo del Pentathlon, sia chiaro.
Per il resto: più equitazione per tutti, più tempo con i cavalli per tutti: fa tanto bene, a pentatleti e non.
Ohps, dimenticavamo la cronaca sportiva: la finale maschile di Pentathlon Moderno è stata vinta da Joseph Choong (GBR): una bella doppietta per Sua Maestà, dopo l’oro di Kate French tra le donne.
Argento l’egiziano Ahmed Elgendy, che a soli 21 anni è diventato il primo pentatleta del suo paese – e dell’intero continente africano – a salire sui gradini del podio.
Bronzo al coreano Woongtae Jun, a premiare la coistanza di risultati ad alto livello degli atleti del suo paese in questo sport.