Bologna, 6 agosto 2021 – La parola chiave della finale femminile di Pentathlon Moderno a Tokyo 2020?
Piangere.
Piangere quasi di felicità per un podio sfiorato per soli 5 punti, come è capitato alla bravissima Alice Sotero. Arrivata come 5° alla prova di salto ostacoli, cade durante il percorso, si rialza e lo porta a termine al 4° posto
Ma le ultime due serie di tiro della Laser Run vanno male, e nonostante le grandiose fasi di corsa avessero fatto sognare addirittura una medaglia Alice termina appena giù dai gradini del podio.
Comunque il miglior risultato di sempre per una azzurra alle Olimpiadi nella disciplina, a pari merito con quello di Claudia Corsini ad Atene 2004.
Lacrime di rabbia per Elena Micheli, a causa di una brutta caduta durante la prova di salto ostacoli: ha terminato così in 33° posizione, dopo aver fatto un grande recupero nella scherma (da 19 a 11°).
E la prova di equitazione, dobbiamo dirlo. è stata un ben triste spettacolo. Tantissime cadute, tantissimi cavalli evidentemente al di là delle possibilità di gestione delle pentatlete a cui erano stati abbinati dal sorteggio.
Scelta non oculata dei cavalli? Scarsa preparazione dedicata all’equitazione in questa disciplina, peraltro notoriamente difficilissima?
Chi lo sa: ma il risultato è che la prova di jumping di molti binomi è stata uno spettacolo tristissimo.
Peccato, perché il Pentathlon Moderno è una disciplina di antica tradizione.
Perché primeggiare in 5 sport completamente differenti tra loro – spada, nuoto, salto ostacoli, corsa e tiro con la pistola – è davvero una cosa da supereroi, specialmente pensando che gli atleti non conoscono i cavalli con cui gareggeranno.
Hanno solo 20 minuti di tempo per mettersi insieme a quello che viene loro assegnato.
Tutto il dramma di questa edizione è riassunto nel viso devastato della tedesca Annika Schleu, fino al momento di salire in sella in testa alla classifica. Il suo cavallo non ne voleva sapere di iniziare il percorso, una vera sofferenza guardare i tentativi di Annika di deciderlo.
Il cavallo spaventato, lei disperata, si assiste a tutto tranne che a un esercizio di comprensione reciproca: se una delle migliori finisce così la sua gara vuol dire che forse è meglio cambiare qualcosa.
Altrimenti davvero non rimane altro che piangere.
Per la cronaca: la britannica Kate French ha vinto la medaglia d’oro, argento alla lituana Laura Asadauskaite, bronzo all’ungherese Sarolta Kovac.
Loro, almeno, avranno pianto di gioia.
Grazie a OA Sport e alla sua cronaca minuto per minuto.