Bologna, 29 aprile 2022 – A proposito di Festa della Mamma.
Tutto il mondo equino in un solo soggetto: le cavalle rinchiudono in sé capacità riproduttiva, comodità di gestione e spesso e volentieri anche una buona dose di carattere.
Come influisce questo nella nella vita delle con l’uomo?
Evitando di generalizzare, possiamo trovare alcuni temi legati all’altra metà del cielo in versione equina che hanno parecchio a che fare con il loro benessere: vediamo quali.
Cominciamo con una nota comune: bisogna conoscere bene il proprio cavallo, qualunque cavallo, per accorgersi quando c’è qualcosa che non va.
Per le cavalle in lavoro, ad esempio, occorre prestare attenzione al calore – o alla assenza di esso – anche in funzione delle richieste atletiche: durante questa fase possono risultare più insofferenti alle gambe del cavaliere, e reagire agli aiuti in modo diverso dal solito.
Esistono poi patologie legate alle ovaie che causano alterazioni caratteriali, al movimento e alla disponibilità al lavoro; fatevi venire un dubbio quando si evidenziano in concomitanza con calori irregolari, poco o troppo manifesti.
E rivolgetevi al medico veterinario per la diagnosi e la corretta terapia: ogni intervento non professionale potrebbe avere serie ripercussioni anche sul futuro riproduttivo della cavalla.
E quando vogliamo farle diventare mamme di un bel puledrino?
Quando si decide di mettere in razza una cavalla alla fine della sua carriera di concorsi è molto importante considerare che, se non ha mai avuto puledri, dal punto di vista ginecologico è vecchia.
Non si può pensare che rimanga gravida immediatamente: occorre scegliere per lei il seme dello stallone giusto, con una buona percentuale di fertilità.
Non per niente anche Tesio, che di allevamento se ne intendeva, registrava uno scarso successo riproduttivo delle campionesse appena ritirate dalla pista.
Per il benessere della fattrice e per quello del futuro puledro è poi fondamentale avere la giusta situazione logistica per accoglierli: box più ampio del normale, ampio paddock o ancora meglio pascolo a disposizione della famigliola.
Da ricordare: i puledri sani e sereni crescono all’aperto.
Indispensabile poi la valutazione del vostro veterinario di fiducia. Possono esserci patologie (la laminite, per fare un esempio dei più banali) che sconsigliano vivamente di far pensare a una scelta del genere.
Le note caratteriali, a cura dell’addestratore Francesco Taraschi
“Le femmine hanno una grande capacità di leggere e rielaborare l’ambiente in cui vivono. In natura hanno un ruolo dominante e di responsabilità nel branco. Tendono facilmente a reagire a stimoli esterni di più ampio raggio rispetto agli altri, possono risentire in modo più o meno marcato degli sbalzi ormonali. Questi ultimi possono essere dovuti a diverse variabili, a cominciare dall’alternarsi delle stagioni delle stagioni (ore di luce, temperatura). Sono mediamente più sospettose dei maschi, e utilizzano in modo molto dettagliato il linguaggio del corpo per inviare segnali”.
L’attenzione in più a cura di Giuseppe Grandi, medico veterinario ippiatra
“Le cavalle in allevamento hanno una vita di gruppo, e sono per natura molto portate a una vita sociale complessa: soffrono quindi molto i cambiamenti e l’allontanamento dalla loro abituale compagnia”.