Parma, 12 febbraio 2021- Una mostra tutta animalier quella che accompagna il Museo Brozzi di Traversetolo nella sua riapertura, avvenuta ieri.
Opera simbolo un gatto che gioca con la sua coda, l’evento è dedicato a ‘Renato Brozzi e la scultura animalista italiana tra Otto e Novecento‘ e agli artisti che meglio interpretarono il tema.
Tra questi Brozzi, Rembrandt Bugatti, Guido Cacciapuoti, Antonio Ligabue, Guido Righetti, Sirio Tofanari, Felice Tosalli, Ercole Drei e Duilio Cambellotti.
Cambellotti, lo confessiamo, ci è particolarmente caro per l’attenzione che sempre diede al cavallo come protagonista delle sue opere.
Toccante la potenza dei suoi butteri che paiono nascere dalle nebbie di Maremma, o i cavalli presi a metafora più amata per il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese di Bari.
Renato Brozzi, l’artista a cui è dedicato il Museo, nacque a Traversteolo nel 1885 e vi morì nel 1963.
Fu incisore, scultore e orafo con una vena artistica e interpretativa del tutto personale nella sua delicatezza e fantasia.
Divenne l’argentiere preferito di Gabriele D’Annunzio che gli commissionava spesso piccoli capolavori.
Renato Brozzi (Traversetolo, 7 agosto 1885 – Traversetolo, 21 giugno 1963) è stato uno scultore, incisore e orafo italiano.
La monstra è curata da Alfonso Panzetta, specialista di scultura italiana dell’Ottocento e primo Novecento, e da Anna Mavilla, curatrice onoraria del museo.
E’ la prima volta che si affronta in modo unitario, a livello nazionale, questo genere di straordinaria originalità e bellezza.
E voi, non avete un angelo con la coda che vi piacerebbe veder ritratto?
L’esposizione chiuderà il 30 maggio 2021.