Rieti, 10 settembre 2024 – Amatrice a Cavallo è una manifestazione che nasce dall’attaccamento al mondo allevatoriale e alle tradizioni di un territorio che, di queste materie prime intangibili, è ricchissimo.
E tra i protagonisti dell’evento che per la quarta volta ha riunito folklore e biodiversità, allevatori e artigiani c’erano anche muli e cavalli: in special modo molti rappresentanti del Cavallo agricolo italiano da tiro pesante rapido.
Perché tra i tanti appuntamenti che hanno arricchito il calendario di Amatrice a Cavallo dal 5 all’8 settembre c’era anche il Meeting di Libro Genealogico di Anacaitpr, ente selezionatore della razza.
Abbiamo quindi chiesto a Francesca Patroncini, esperta di razza di Anacaitpr oltre che allevatrice da generazioni dei nostri giganti gentili, di farci un resoconto di questi quattro giorni, guardati dal lato ‘Libro Genealogico’.
“Come al solito un’organizzazione molto bella, molto curata da parte dell’Associazione di Amatrice a Cavallo” spiega Patroncini, “ogni anno è una manifestazione sempre più grande, con sempre più cavalli e con più spettacoli equestri”.
Quanti cavalli sono stati presentati per la rassegna di Libro Genealogico?
“A catalogo noi ne avevamo 34, e il meeting della domenica l’abbiamo diviso in categori. Sono entrate prima le puledri di 18 e 30 mesi, poi le fattrici senza redo, le fattrici con redo e infine gli stalloni che hanno visto 8 partecipanti. Abbiamo eletto due Best in Show: per la categoria delle femmine ha vinto Elisa (con redo) di Aloisi Clemente mentre per la categoria stalloni ha vinto Remigio che ha 3 anni ed è di proprietà della Tana dei Lupi, di Ascoli Piceno”.
Un giudizio generale sull’evento?
“E’ andata molto bene: sono state due giornate di lavoro intenso ma comunque accompagnate sempre dal mood goliardico degli organizzatori, dall’atmosfera di festa particolare di questa fiera. E’ stato tutto molto bello e in un ottimo clima direi, perché gli allevatori sono andati tutti d’accordo e hanno tutti partecipato alla buona riuscita di questo evento”.
Puoi darci una sua impressione riguardo alla qualità e alle caratteristiche dei soggetti presentati e al modo in cui si sta evolvendo il modello di questi cavalli rispetto a 5-10 anni fa?
“Una decina di anni fa i migliori soggetti selezionati erano presenti al nord Italia,. Soprattutto per quanto riguarda le fattrici, da cui poi venivano ottimi puledri che molto spesso diventavano stalloni. Adesso posso dire che le migliori fattrici d’Italia ogi come oggi sono soprattutto al centro Italia, da 3-4 anni a questa parte sicuramente notiamo che qui c’è un miglioramento della razza impressionante”.
Cosa si intende per miglioramento, in questo caso?
“Che sono partiti all’inizio della selezione avendo delle cavalle di media-bassa qualità, mentre adesso le migliori fattrici italiane si trovano tutte in centro Italia. Sono ottime fattrici anche perché durante le valutazioni del sabato abbiamo potuto notare che le cavalle, tutte provenienti dal pascolo, erano come logico aspettarsi certamente non grasse mentre i puledri invece erano tutti in ottime condizioni di formaue. Questo vuol dire che la fattrice produce anche molto latte, quindi la selezione sta andando avanti anche in questo senso. Quindi si tratta di fattrici non soltanto molto titolate in quanto a liena di sangue, ma anche per la capacità di allevare bene i loro puledri, anche ‘in ambiente'”.