Bologna, martedì 26 luglio 2022 – Il conte Lucio Tasca d’Almerita è un uomo conosciuto in tutto il mondo per l’eccellenza del vino prodotto in Sicilia nell’azienda di famiglia fondata nel 1830 e grazie a lui e alla sua intraprendente e lungimirante politica imprenditoriale esportato in oltre cinquanta Paesi del globo.
Ma il conte Lucio Tasca d’Almerita è importante anche per il mondo dello sport equestre… così come lo sport equestre è stato importante per lui. Grazie ai cavalli, infatti, Lucio Tasca è stato uno degli atleti che hanno potuto vivere l’emozione grandissima di partecipare all’unica edizione dei Giochi Olimpici che si sia tenuta in Italia: quella di Roma 1960.
A Roma, o per meglio dire ai Pratoni del Vivaro, un giovanissimo Lucio Tasca (nato il 9 gennaio 1940) ha fatto parte della squadra azzurra di completo insieme a Ludovico Nava, Alessandro Argenton e Giovanni Grignolo. Ma c’è ben di più: non solo ne ha fatto parte, è stato anche il migliore… ! In sella a Rahin – cavallo di proprietà federale – Lucio Tasca si è infatti classificato al 12° posto (73 i partecipanti), con Ludovico Nava su Arcidosso al 16°, Giovanni Grignolo su Court Hill al 26° e Alessandro Argenton eliminato su Rainbow Bouncer, per il 5° posto finale dell’Italia su tredici squadre in gara.
Come spesso accadeva nel corso degli anni Cinquanta e poi Sessanta, Lucio Tasca è stato un cavaliere eclettico, impegnato cioè ai massimi livelli agonistici sia in salto ostacoli sia in completo. La sua prima importante competizione è stata nel 1957 a Londra il Campionato Internazionale Juniores di salto ostacoli, quello che a breve sarebbe divenuto il Campionato d’Europa. La squadra azzurra guidata da Tommaso Lequio in quell’occasione si è classificata al 2° posto ex aequo con la Francia schierando – oltre a Lucio Tasca con Extra Dry – Stefano Angioni su Perla de Porto Conte, Bernardo Stratta su Zattera, Giuseppe Ravano su Falkonett.
All’inizio del 1960 i tecnici federali orientano Lucio Tasca prevalentemente verso il completo in vista delle Olimpiadi. Il cavallo che gli viene assegnato dalla Fise, Rahin, era stato acquistato e importato dall’Irlanda dalla stessa federazione nel 1958 in una rimonta che tra i numerosi soggetti contava anche Pioneer e The Scholar (entrambi di grande successo, The Scholar in campo a sua volta a Roma 1960 ma in salto ostacoli sotto la sella di Antonio Oppes con l’Italia medaglia di bronzo nella formazione che schierava anche Piero d’Inzeo su The Rock e Raimondo d’Inzeo su Posillipo). Il binomio Tasca/Rahin a Roma si distingue in modo particolare come abbiamo visto, risultando il migliore della compagine azzurra. Subito dopo però Rahin verrà passato in salto ostacoli sotto la sella di Lalla Novo e – per un breve periodo prima delle Olimpiadi di Tokyo 1964 – di Piero d’Inzeo.
Nel 1961 Lucio Tasca è nuovamente protagonista in salto ostacoli con buoni risultati e partecipazioni a concorsi internazionali importanti come gli Csio di Nizza e Roma in sella a Immantata, Sea Drift e Mullinavat. Poco più tardi abbandonerà definitivamente lo sport equestre agonistico forse a causa dell’impegno sempre più coinvolgente e stimolante derivante dall’attività imprenditoriale delle tenute di famiglia.
Oggi il conte Lucio Tasca d’Almerita ci lascia, all’età di 82 anni. Le manifestazioni di cordoglio che si sono levate in Sicilia oltre che nel resto d’Italia testimoniano il valore di un’eredità non solo imprenditoriale, ma certamente anche morale e culturale. Per noi, per la grande famiglia dello sport equestre c’è un valore in più, dentro quest’eredità. Ma più di tutto dentro Lucio Tasca d’Almerita.