Bologna, domenica 27 gennaio 2019 – Nato a Parigi nel 1932, Michel Legrand ci ha lasciato ieri: un vero genio dell’arte e della musica, un uomo che nella sua carriera lunga e scintillante ha creato veri e propri capolavori. Tra i quali anche… Eugenie: sì, sua figlia, nata nel 1970, amazzone che ha gareggiato per i colori della Francia ai massimi livelli agonistici del salto ostacoli internazionale vincendo i Gran Premi degli Csio di Roma e di Calgary rispettivamente nel 2004 e nel 2006 oltre alla Coppa delle Nazioni dello Csio di Aquisgrana nel 2012, e partecipando alle Olimpiadi di Atene nel 2004, anno in cui è stata al 4° posto della finale della Coppa del Mondo a Milano. «Essere la figlia di Michel Legrand mi è stato di grande aiuto, lo riconosco», ha raccontato Eugenie Legrand alcuni anni or sono in un’intervista. «A parte il fatto che sono fierissima di lui, delle cose che fa e che ha fatto, delle sue straordinarie capacità di artista, a parte tutto questo devo ammettere che aver avuto un padre con una certa disponibilità economica è stato soprattutto all’inizio quasi fondamentale. Poi però, superata la fase giovanile della mia carriera, non ho più voluto chiedergli nulla, come è giusto che sia: ho voluto cercare di camminare con le mie gambe, e mi sembra di poter dire che ce l’ho fatta». Ha ragione l’amazzone francese di essere orgogliosa del suo formidabile papà. Jazzista, compositore, autore di colonne sonore, direttore d’orchestra, Michel Legrand ha diviso la sua carriera tra la Francia e gli Stati Uniti lavorando con musicisti come Miles Davis, Edith Piaf, Neil Diamond, Ella Fitzgerald, Louis Armstrong, Sarah Vaughn, Aretha Franklin, Ray Charles, Chet Baker, Barbara Streisand, Liza Minnelli. Suoi temi musicali sono stati interpretati da Frank Sinatra, Nina Simone, Henry Mancini, Tony Bennett, Cleo Laine. Quasi un centinaio i dischi pubblicati a suo nome, tra i quali spicca “Legrand Jazz” nel quale suona assieme a Miles Davis, John Coltrane, Ben Webster, Bill Evans, Hank Jones, Phil Wood. Come autore di musica per il cinema e la televisione Legrand ha firmato più di duecento colonne sonore (famose quelle per “Yentl”, “Micky e Maude”, “Atlantic City”, “Le favolose avventure del barone di Munchhausen”, “La piscina”) ottenendo tre Oscar su tredici nominations complessive, lavorando con registi del calibro di Louis Malle, Clint Eastwood, Claude Lelouch, Jean Luc Godard, Orson Welles, Sydney Pollack, Robert Altman, Norman Jewison. Molto bello il suo ricordo del grandissimo Miles Davis: «Circa un anno prima della sua morte, Miles un giorno mi chiama al telefono e mi dice: “Ehi, Michel, muoviti, prendi il primo aereo per Los Angeles che dobbiamo lavorare insieme a una colonna sonora per un film”. Era un film australiano, si intitolava “Dingo”. Così sono andato a Los Angeles, Miles e io ci siamo chiusi in casa, lui con la sua tromba e io al pianoforte, e abbiamo passato uno, due, tre, quattro giorni: ma senza assolutamente lavorare… ! Abbiamo bevuto un sacco, mangiato un sacco, parlato un sacco, ascoltato un sacco di musica, ma niente lavoro. Zero. Così alla fine gli ho detto: “Senti Miles, tra quattro giorni dobbiamo entrare in studio per incidere, c’è un’intera grande orchestra che aspetta solo noi e noi non abbiamo ancora niente!”. “Non ti preoccupare, Michel, pensiamo a divertirci piuttosto”. Allora gli ho detto: “Ascolta, ho un’idea: tu te ne stai qui bello tranquillo, io scrivo tutto da solo, faccio una preincisione con l’orchestra e il giorno dopo arrivi tu e ci metti la tua tromba. Che ne dici?”. “Dico che sei un genio straordinario!”. Così ho lavorato per tre giorni e tre notti senza interruzione. Poi abbiamo inciso con l’orchestra. E poi è arrivato Miles: e ci ha lasciato tutti a bocca aperta suonando come un angelo. Come un angelo. Non c’è stata una sola volta che Miles abbia suonato quello che io mi sarei aspettato: è sempre riuscito a stupirmi, era un vero genio grandioso, l’ho amato infinitamente. E poi, curioso: il mio primo album jazz l’ho fatto con lui, e lui ha fatto con me il suo ultimo… ». Addio monsieur Legrand: uomo d’arte, uomo di musica, uomo di passioni e uomo di cavalli.