Bologna, martedì 20 dicembre 2022 – E’ nata come Ornella Pasotti, ma tutto il mondo dello sport equestre nazionale e internazionale l’ha conosciuta come Nelly Mancinelli. Ed è così che la ricorderemo, per sempre: Nelly ci ha lasciato questa mattina, alla vigilia del suo compleanno (nata il 23 dicembre del 1946) dopo aver fronteggiato la malattia con coraggio e determinazione, ma con calma e – nei limiti delle umane possibilità – con serenità. Persona speciale, Nelly, dalla vita speciale: caratterizzata da un amore per i cavalli incondizionato e totale, ben superiore e più intenso della passione per lo sport vissuto tuttavia come quasi inevitabile conseguenza. E lo sport Nelly l’ha vissuto da grande protagonista: amazzone fine e delicata, è stata presente in gara sui campi ostacoli più importanti d’Europa durante gli anni della grande equitazione azzurra caratterizzata dai nomi dei fratelli Piero e Raimondo d’Inzeo e di Graziano Mancinelli e di Vittorio Orlandi. Graziano e Vittorio: sì, gli uomini della sua vita, il primo marito, il secondo compagno, ai quali lei ha dedicato tutta sé stessa nel vivere insieme a loro una vita ‘dentro’ i cavalli e dentro lo sport. Totalmente. Incondizionatamente. Il Centro Ippico di Castellazzo è stato la casa in cui Nelly ha seguito i suoi cavalli, i suoi pony, i suoi allievi, i suoi amici anche: un luogo per lo sport, certo, ma anche un luogo per lo spirito, per l’amore, per la dedizione con la quale Nelly ha seguito tutti i cavalli, quelli prestigiosi dal grande curriculum internazionale come pure quelli meno famosi ma ugualmente importanti. Per Nelly esattamente uguali l’uno all’altro nella loro dimensione di esseri viventi ai quali dare amore e dai quali ricevere amore, sebbene Ambassador e Lianos abbiano occupato nel suo cuore un posto speciale: il primo acquistato da suo padre Adamo Pasotti per Graziano Mancinelli e insieme a lui poi vincitore della medaglia d’oro individuale e di bronzo a squadre alle Olimpiadi di Monaco 1972 e subito dopo passato sotto la sella proprio di Nelly; il secondo acquistato da Vittorio Orlandi e poi affidato al brasiliano Rodrigo Pessoa per andare a vincere la medaglia d’oro individuale nel Campionato del Mondo di Roma 1998, poi una volta ritirato dall’agonismo trasferito a Castellazzo e sempre montato e seguito amorevolmente da Nelly stessa lungo una vecchiaia del cavallo felice e serena. Nelly Mancinelli è sempre stata una persona sensibile, forse perfino troppo sensibile: ha vissuto momenti molto difficili nel corso della sua vita riuscendo a superarli certamente con dolore ma altrettanto certamente con grande capacità di affrontarli. Ed è così che ci ha lasciato: soffrendo, data la sua perfetta consapevolezza di quello che le stava accadendo, ma con una ammirevole capacità di fronteggiare le circostanze. Per il suo ruolo, per la dimensione di persona, per la vita che ha vissuto, per gli eventi che l’hanno vista protagonista… ora è difficile, molto difficile immaginare che Nelly non sia più tra noi. Rimarrà, quindi, tra noi: perché quello che lei ha dato ai cavalli, allo sport, alle persone che le sono state vicino è oggi un’eredità di valore incalcolabile. Ci rimarrà tutto nel cuore.