Roccapassa di Amatrice (RI), 16 marzo 2017 – Tutti i giorni arrivano alla redazione di Cavallo Magazine notizie sulla ricostruzione post-terremoto/maltempo, comunicati stampa dalle istituzioni di erogazione contributi statali, fondi Ue deliberati, un numero irrilevante di casette assegnate, dichiarazioni di ricostruzione, di Amatrice Contea, di dimostrazioni pubbliche, di appelli, ecc… Ma cosa succede veramente nelle zone terremotate del centro Italia? Come se la cavano le persone? Gli allevatori? Le risposte vanno cercate ovviamente sul campo. La nostra inviata “in prima linea” è Annalisa Parisi, corrispondente nata a L’Aquila e che vive a Barete (AQ) dalla notte del 6 aprile 2009 – dal terremoto che ha devastato L’Aquila -, laureata in Scienze della Comunicazione e collaboratrice della facoltà di Veterinaria de L’Aquila per aspetti legati alla zootecnia.
Grazie ad Annalisa oggi vi descriviamo le condizioni di un allevatore “esempio” di molti altri di quei territori duramente colpiti dalla natura e dalla burocrazia dello Stato, “calamità” tutta umana difficile da affrontare.
Giorgio Giustiniani, classe 1983
Vive a Roccapassa di Amatrice (RI), frazione di Amatrice in provincia di Rieti inserita nel contesto del Parco Nazionale d’Abruzzo – Monti della Laga, nell’alta valla del fiume Aterno posta 977 metri sul livello del mare con 22 abitanti.
È allevatore e agricoltore, ha una partita IVA agricola. La sua “consistenza” aziendale conta 70/80 capi grossi (U.B.A) fra vacche e cavalli di specie autoctone. Il terremoto del 24 agosto 2016 ha reso inagibili casa e stalla site nel centro urbano di Roccapassa di Amatrice con pericoli crolli e pertanto inaccessibili.
Attualmente vive con la famiglia fra un container e una roulotte con con la sua compagna, i due bambini di 4 e 6 anni e i suoi genitori.
Gli aiuti ricevuti dall’associazione categoria e della istituzioni sul territorio: 10 rotoballe fra le quali 3 di paglia e 7 di fieno nel mese di settembre 2016.
Situazione aggiornata al 16 marzo: unici aiuti ricevuti da privati fieno e mangimi naturali.
Ma Giorgio Giustiniani rimane nella sua terra, brucia di passione per i suoi animali, per i suoi cavalli e per quella terra di straordinaria bellezza e ricchezza che sa essere anche dura.
La solidarietà
L’emergenza di Giorgio Giustiniani e di molti altri allevatori è state “tamponate” dal buon cuore delle persone normali “no name”, non dalle istituzioni ingolfate e che ingolfano con le procedure con la burocrazia. Piccoli gesti concreti compiuti da persone che vanno da nord al sud Italia o dal sud al nord Italia. Segni che hanno in comune il sentimento della solidarietà, un impegno etico e sociale a favore di chi ha bisogno di aiuto, un rapporto di comunanza fra membri di una collettività pronti a collaborare fra di loro e ad assistersi a vicenda, come si evince nel significato letterale del termine. In altre parole “Aiutati che il ciel ti aiuta”, motto che calza a pennello per gli abitanti e gli allevatori delle zone del centro Italia colpito dal terremoto del 2016 e dal maltempo del 18 gennaio 2017 che ha “sfondato” nella maggioranza dei casi quel poco che era rimasto in piedi…