Bologna, lunedì 5 febbraio 2024 – C’è qualcosa di molto romantico nel ritorno di Alain Leusch al Centro Ippico Lombardo, il Cil. Non perché si stia parlando di un istruttore (trainer o tecnico che dir si voglia, in questo caso) che presterà la sua opera in uno dei circoli più importanti d’Italia… no: anche perché quante situazioni simili ci possono essere, se gli elementi discriminanti sono semplicemente quelli di essere un istruttore (trainer o tecnico… ) che avvia la collaborazione con un centro importante… ? Quindi no, non per questo. O meglio: non solo per questo…
In questo caso il centro importante è molto più che importante. Il Centro Ippico Lombardo di Milano è una vera e propria istituzione. In quel luogo c’è una storia meravigliosa che prende avvio nel 1930 con la prima Scuola di Equitazione San Siro, protagonista alla fine di quel decennio di infuocati duelli ‘contro’ la Farnesina di Roma (allora Scuola di Equitazione Foro Mussolini) guidata da Carlo Costanzo d’Inzeo – padre dei futuri fuoriclasse Piero e Raimondo – nelle gare riservate ai ragazzi inquadrati nell’organizzazione fascista Gioventù Italiana del Littorio, la famigerata Gil.
Il Centro Ippico Lombardo – questa la denominazione assunta dopo la fine della seconda guerra mondiale – è un impianto che ha avuto in sé da subito i crismi dell’eccezionalità e del ‘futuro’, anche perché sorto in una metropoli come Milano. Ma non nelle vicinanze di Milano: no, proprio Milano, in città, attiguo all’ippodromo di San Siro e quindi contribuendo a creare una vera e propria cittadella dei cavalli dentro uno scenario urbanistico unico in Italia.
Quando Graziano Mancinelli si trasferisce da Roma a Milano, e quando nasce il ‘suo’ circolo ippico a Castellazzo di Bollate (anni Sessanta), la Lombardia diventa la regina incontrastata dello sport equestre in Italia grazie in particolare a tre centri di eccellenza assoluta: per il mondo del completo Le Querce di Casorate Sempione e in generale tutta l’area della brughiera, poi Castellazzo con la stella di Mancinelli che brilla abbagliando il mondo, e quindi il Cil a San Siro, il centro ippico della città, quello al quale arriva tutta la Milano che conta semplicemente muovendosi all’interno dell’area urbana.
Ed ecco la storia romantica. Perché Alain Leusch – nato nel 1971 – arriva bambino piccolissimo al Cil. Il numero 8 della rivista mensile Lo Sperone del 1980 pubblica una foto in bianco e nero che del Cil presenta due protagonisti insieme, l’allievo più giovane e il cavallo più anziano. Il cavallo più anziano è Ebagero, 24 anni: campione sotto la sella di vari cavalieri ma soprattutto di Alberto Riario Sforza e poi di Giuseppe Moretti, quest’ultimo straordinario personaggio che a sua volta nasce ragazzino al Cil come garzone di scuderia, poi cavaliere, poi grande cavaliere, poi istruttore e infine anche presidente… E il bambino ovviamente è lui: Alain.
Moretti tra i tanti suoi allievi prende sotto la sua ala il piccolo Alain che proviene dal gruppo dei ragazzini della scuola dell’indimenticabile Gino Orlandi. Alain cresce con gli insegnamenti del popolare Peppino, ma non solo: anche quelli di Salvatore Danno, Giorgio Rovaldi, Evaristo Mele… E di Francesca Carnaroli, che di Alain è la mamma, protagonista di una bella carriera di amazzone a livello internazionale: dopo aver montato alla Staffa con Arrigo Marchi negli anni della sua gioventù, anche Francesca diventa uno dei grandi esponenti del Cil.
Alain ottiene risultati importanti: prima da junior, poi da young rider, quindi da senior vestendo sempre la divisa dell’Aeronautica Militare… campionati internazionali, Coppe delle Nazioni, Gran Premi… Diventa rapidamente un simbolo del Cil. Dentro quelle mura Alain cresce come atleta, come cavaliere… e anche come uomo: è lì che conosce infatti una ragazza, amazzone ovviamente, ottimi risultati anche per lei soprattutto in completo… Guia Pavese. Oggi, insieme ai loro bambini, Guia e Alain abitano a dieci minuti di strada da… eh sì, proprio dal Cil.
Nel 1992 l’ultima stagione agonistica di Alain Leusch appartenente al Centro Ippico Lombardo. La vita, i cavalli, i concorsi, il lavoro (con i cavalli, ovvio) lo portano altrove. Succedono tante cose, naturalmente. Molte sono belle, qualcuna brutta. Tra le brutte, quella datata 30 ottobre 2022: una caduta il cui esito è devastante per la spalla sinistra di Alain, letteralmente maciullata e oggi tenuta insieme con mille diavolerie metalliche. Fine della carriera di cavaliere. Ma inizio – o meglio: potenziamento – di quella di istruttore e tecnico…
Così un giorno nasce l’idea, nella mente dell’attuale presidente del Cil, Fabio Lazzaroni: e se… ? Sì, il se diventa un ok: dal mese di febbraio 2024 Alain Leusch inizia la sua collaborazione con il Centro Ippico Lombardo con un ruolo di consulente, di collaboratore all’interno della struttura tecnica e didattica del centro.
Ma dal punto di vista della storia romantica non è tanto importate il ruolo che Alain rivestirà all’interno del Cil, quanto il fatto che lui – proprio lui – in qualche modo lì sia ritornato. Nel luogo in cui tutto per lui è iniziato. Nel luogo in cui lui è cresciuto per diventare quello che è diventato. Nel luogo in cui per lui è nato l’amore con Guia. Lui: bambino piccolo e magro che di fronte al portone della scuderia del Cil posa insieme a Ebagero per quella fotografia di 44 anni fa.