Bologna, 11 giugno 2018 – Riportiamo il comunicato stampa odierno dell’ente Associazioni Sportive Sociali Italiane Sport Equestri in merito all’istruttoria dell’Antitrust nei confronti della Federazione Italiana Sport Equestri.
“Oggi è un grande giorno per lo sport. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato la riapertura di un procedimento istruttorio nei confronti della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), a seguito delle segnalazioni svolte dal nostro Ente di Promozione Sportiva e dell’associazione sportiva dilettantistica Gruppo Italiano Attacchi.
L’istruttoria è finalizzata ad accertare se la Federazione in questione abbia adottato – come noi crediamo – condotte volte ad impedire lo svolgimento di gare non agonistiche equestri organizzate da altri soggetti sportivi, come quelle programmate – sempre in ambito non agonistico – dal nostro settore ASI Sport Equestri.
Tale atto rappresenta una vittoria per tutto il mondo dello sport in generale e della promozione sportiva in particolare – non solo per gli sport equestri. È, nei fatti, la testimonianza di come sia possibile che Enti e Federazioni siano trattati allo stesso livello, seguendo un semplice (e sacrosanto) principio di legge, nonché di come concretamente lo sport amatoriale stia contribuendo nel fare chiarezza sulla sua identità e il suo valore.
Se, infatti, il legislatore ha preferito non dare una definizione chiara ed univoca di cosa sia il mondo amatoriale, quest’ultimo al contrario ha sempre cercato di mostrarsi per quello che è: un movimento orientato al benessere e al divertimento, ma non per questo privo di aspetti competitivi, ancorché non agonistici. La competizione, infatti, esiste anche al di fuori dell’agonismo!
“Il nostro intervento non è contro qualcuno, ma è per qualcuno, ovvero per il mondo dello sport amatoriale – afferma Emilio Minunzio, vice presidente ASI, già responsabile del settore ASI Sport Equestri – Non ci sentiamo delle cenerentole e non vogliamo esserlo. Noi siamo convinti che lo sport italiano abbia bisogno della componente di base per rafforzare quella di vertice negli sport equestri come in tutte le altre discipline riconosciute.
Per questo le manifestazioni sportive organizzate dalle nostre associazioni, così come l’attività formativa portata avanti dalla nostra organizzazione a tutti i livelli, non toglie niente a nessuno, semmai rende il nostro mondo più qualificato e capace di intercettare domande di sport diverse.
Ci auguriamo – conclude Minunzio – di poter tornare quanto prima a fare attività sul territorio in modo libero e rispettoso della legge e del ruolo conferito alle Federazione”.
Cosa ASI contesta alla FISE
Senza entrare nei dettagli dei rilievi tecnici posti all’attenzione dell’Autorità Garante della Concorrenza (per chi volesse può leggere il dispositivo con cui è stato deciso di riaprire l’istruttoria e in cui sono puntualmente elencati), ASI con il suo settore Sport Equestri ha da tempo denunciato condotte scorrette da parte della Federazione.
Azioni tese ad impedire o limitare lo svolgimento di gare equestri nella specialità del salto a ostacoli, a disinformare i tesserati intenzionati a partecipare a manifestazioni ASI in contrasto con il provvedimento che nel 2011 era già stato preso dall’Autorità Garante della Concorrenza nei confronti della FISE, in base al quale questa si doveva impegnare a: limitare l’ambito di riserva alle sole discipline equestri olimpiche e CIO/FEI svolte esclusivamente in forma agonistica ed in base a ben individuate regole di natura tecnico-sportiva”
Consentire allo stesso tempo che le medesime discipline venissero praticate da tutti gli operatori a livello amatoriale, eventualmente anche con tesserati FISE
Permettere che le restanti discipline e/o attività equestri potessero essere liberamente svolte, con i medesimi criteri, senza alcun vincolo o limitazione di sorta
Consentire l’uso degli impianti dei circoli e club suoi affiliati ad altri enti od associazioni in base all’apposita ‘convenzione quadro’, grazie alla quale anche i tesserati federali devono essere messi in grado di partecipare a manifestazioni ‘terze’, utilizzando le strutture affiliate alla federazione nazionale
Siamo ricorsi all’Autorità dopo aver provato senza successo a dialogare con la Federazione. Non essendo riusciti a trovare un interlocutore disposto a sentire le nostre ragioni siamo ricorsi ad un’autorità terza che, come si può leggere dalla delibera stessa, riconosce la legittimità delle nostre posizioni.
Siamo fermamente convinti che le manifestazioni organizzate dal nostro Ente di Promozione Sportiva non debbano essere soggette al regime esclusivo di FISE, primo perchè avvengono al di fuori del circuito istituzionale piramidale CIO/FEI (livello internazionale) – CONI – FISE (livello nazionale). Questo significa che avvengono al di fuori dell’agonismo. La natura agonistica o meno di una gara si lega infatti proprio allo svolgimento della stessa nell’ambito del circuito istituzionale CIO/FEI – CONI – FISE e alla tipologia dei titoli conseguibili con la stessa che consentono la partecipazione alle gare internazionali/olimpiche. Al di fuori di questo perimetro può esserci competizione, senza per questo che la stessa diventi agonistica!
Il secondo motivo per cui riteniamo che FISE abbia agito in modo improprio nell’ostacolare la nostra attività è perché, già dal livello locale, è chiaro come le gare amatoriali non siano finalizzate al raggiungimento del primato olimpico o internazionale – di cui legittimamente si occupa la FISE – piuttosto al perseguimento della vittoria nel match singolo, ovvero nel trofeo specifico.