Bologna, 27 giugno 2017 – Duccio Bartalucci – Direttore Sportivo discipline non Olimpiche della Federazione Italiana Sport Equestri – propone un progetto sportivo per le eccellenze dell’equitazione dal salto ostacoli al volteggio a seguito dell’articolo “Italia, qualche pensiero su di noi” del nostro Umberto Martuscelli pubblicato il 26 giugno 2017.
Riportiamo in forma integrale il commento postato da Duccio Bartalucci su Facebook il 26 giugno:
”Umberto analisi profonda e assolutamente pertinente . Ora che finalmente grazie ai risultati eccellenti si respira un aria diversa e finalmente abbiamo anche noi gli occhi celesti e i capelli biondi, consideriamo che i tanti eccellenti cavalieri hanno imparato, si sono formati e ora hanno spiccato il volo da un Paese che pur con le sue mille difficoltà non è mai stato l’ultimo.
Ora dobbiamo essere capaci nella comunicazione e nel marketing per portare economia verso di noi (pensate al rugby o alla vela dove neanche mai ci siamo avvicinati ai livelli sportivi che oggi abbiamo nella equitazione – e dico equitazione e non salto ostacoli pensando ad altre discipline dove abbiamo eccellenze che sono campioni del mondo o d’Europa Anna Cavallaro volteggio Gennaro Lendi e Giovanni Masi de vargas Reining -).
Poi dobbiamo essere capaci di pensare a un progetto sportivo che riqualifichi sul territorio la capacità di continuare a produrre cavalli e cavalieri che diano continuità al sistema Italia.
L’errore di pensare nel momento del successo (Olimpiadi di Monaco 72) che sarebbe durato per sempre senza quindi pianificare alcunché ma vivendo alla giornata è un grave errore che abbiamo già fatto oltre 40 anni fa.
Sinceramente mi dispiacerebbe accadesse ancora. In tutti questi anni sono passati cavalieri come Nuti – Puricelli – Moyersoen – Lupinettì – Dominici – Palmizi – Scolari – Bussu – Baroni -Scaccabarozzi – Galeazzi – Corno – Chiaudani – Govoni – Smit ecc ecc (e mi scuso con quelli che ho omesso) con i quali ho montato in decine di coppe delle nazioni e vi posso assicurare che non erano scarsi per niente”.
Per leggere l’articolo/commento di Umberto Martuscelli del 26 giugno clicca qui