Bergamo: addio al prof. Mario Belotti, che andò in America grazie a un cavallo

La delusione del padre per aver perduto un cavallo tanto amato è stato il motore che ha permesso a Mario Belotti, bergamasco di Grumello del Monte, di partire per una vita straordinaria

Un dettaglio dalla copertina dell'autobiografia di Mario Belotti
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Bergamo, 24 novembre 2023 – Uno stimatissimo docente di Economia dell’Università di Santa Clara, California, in piena Silicon Valley.

Era il professor Mario Belotti, mancato nei giorni scorsi negli Stati uniti ma nato 97 anni fa a Grumello del Monte, in provincia di Bergamo: da cui era partito proprio grazie all’amore per un cavallo.

‘It was all for the love of a horse’ è  il titolo della sua autobiografia, edita negli States nel 2015, dove racconta come tutto sia iniziato.

Nato tra le due guerre in una famiglia contadina, di quelle che solo un paio di decenni prima sarebbero state come quella del celebre film ‘L’albero degli zoccoli’ di Ermanno Olmi, Belotti spiega la vicenda che gli ha permesso di studiare nella vita.

Il merito è stato del dolore provato da suo padre quando nonno Belotti, il capoccia della famiglia, vendette il cavallo Nino a cui il papà di Mario era legatissimo.

Bruciato dalla delusione, decise di partire da Grumello del Monte e si trasferì in un paese dove a Mario fu possibile frequentare la scuola elementare.

L’applicazione e l’intelligenza di Mario fecero tutto il resto: si guadagnò sui libri la possibilità di proseguire gli studi anche oltre i cinque anni delle elementari, un ciclo alla volta.

Ma se il nonno non avesse venduto Nino, tanto amato dal suo papà, probabilmente non sarebbe andato oltre la seconda elementare. Come succedeva  così spesso nelle grandi famiglie di mezzadri, dove le braccia utili contavano più di qualunque altra cosa.

Una volta diplomato alle superiori a Mario si prospettò l’occasione di andare in America: una signora benestante di là, che conosceva la sua famiglia, gli propose di andare a fare il contabile in Texas.

Ma che contabile: doveva contare i capi di bestiame, e lo doveva fare a cavallo.

Ragazzo nato in campagna, Mario non si fece spaventare dal dover diventare un cow-boy: ma non era comunque il suo lavoro, e si diede da fare tra ristoranti e pizzerie mentre studiava.

Bachelor, Master, Ph.D in Economia a Austin poi la chiamata all’Università di Santa Chiara nel 1959: da lì il suo percorso accademico lo ha portato a raccogliere stima, successi e autorevolezza.

Ma tutto era cominciato perché avevano venduto Nino, al quale il papà di Mario voleva tanto bene: che la terra le sia lieve, professor Belotti.

Qui un suo ritratto più completo, nel bellissimo articolo scritto da Andrea Moltrasio per l’Eco di Bergamo e qui l’autobiografia di Belotti.

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