Brindisi, 5 giugno 2018 – L’Arcivescovo di Brinsisi e Ostuni, Domenico Caliandro, è caduto da cavallo durante la processione del Corpus Domini di domenica scorsa: nessuna colpa per l’accaduto può essere imputata al magnifico grigio che portava Sua Eccellenza Reverendissima, praticamente immobile al momento della sua caduta.
Visionando il video, viene piuttosto il sospetto che il sottopancia della sella non fosse stretto al punto giusto: il peso del presule, dei paramenti e dell’Ostensorio con il suo particolare appoggio, male distribuito su schiena del cavallo e staffe avrebbe potuto far precipitare una situazione anche di maggior equilibrio.
L’Arcivescovo purtroppo, cadendo pesantemente sul selciato, si è procurato diverse fratture costali: dispiace molto che un incidente del genere sia accaduto durante una bella cerimonia religiosa in cui i cavalli hanno ancora una parte da interpretare, chiamata a Brindisi del Cavallo Parato e che in questa veste tradizionale si tiene ininterrottamente dal 1254.
Ma da dove trae la sua origine questa particolare processione? Dall’approdo fortunoso che in quell’anno fece San Luigi IX, re di Francia, a Brindisi: tornava da una crociata sfortunata contro l’Egitto e aveva il privilegio di portare sulla sua nave il Santissimo Sacramento, davanti al quale pregava spesso (mica per niente lo fecero poi santo!).
Un fortissimo vento scaraventò il suo vascello sulla costa a sud di Brindisi, e lì accorse l’arcivescovo di allora, Pietro III, che si spostava in sella – probabilmente una mula o una chinea, rigorosamente grigie come usavano i prelati.
Una volta sul posto del naufragio a Pietro III fu affidato il Santissimo che portò a Brindisi, ovviamente sempre in sella come era venuto: di qui la processione del Cavallo Parato che si è ripetuta da allora, ogni anno.
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