Bologna, 31 dicembre 2020 – Sarà probabilmente ricordato come uno degli anni peggiori di sempre, e infatti era bisestile.
Il 2020 rimarrà l’anno della pandemia da Covid-19, quella che ha fermato il mondo e fatto morire centinaia di migliaia di persone.
Eppure non è stato soltanto un anno di eventi negativi.
Noi siamo ottimisti di costituzione e non vogliamo dimenticare anche le piccole e grandi gioie che abbiamo vissuto negli ultimi 12 mesi, per dolorosi che possano essere stati.
Abbiamo scelto tra le buone notizie pubblicate sul nostro sito e sui nostri social quelle che hanno avuto più riscontro dai nostri lettori, perché stasera vogliamo brindare sorridendo.
Cominciamo dall’inizio ovviamente, e la regina di gennaio 2020 è stata indiscutibilmente Jolanda Ruocco-Adelaar.
Con il suo stallone Carletto, addestrato da lei sin da puledro, è stata la prima a portare un cavallo delle Murge a qualificarsi per un Grand Prix di dressage: un successo per l’allevamento made in Italy con una vena di orgoglio tutto pugliese.
A febbraio 2020 tiene banco uno scampato pericolo: sulla Strada dei Parchi abruzzese un van prende fuoco, ma l’autista riesce a mettere in salvo i cavalli che trasportava.
Una standing ovation tutta virtuale ma molto sentita dei nostri lettori, a significare tutta la vicinanza che sentiamo per queste situazioni che purtroppo a volte non finiscono altrettanto bene.
Marzo è il mese di Sara, la cavalla maestra di Sergio Dani che in un video molto simpatico ci ha aiutati a ribadire l’importanza di lavarsi per bene le mani per difenderci dal Coronavirus.
La prova provata che la semplicità e le cose gentili arrivano dritte al cuore: e Sergio è così, gentile, con le sue cavalle e con tutto il resto del mondo.
Ad aprile invece avevamo voglia di essere filosofici: grande coinvolgimento sul tema dell’origine della nostra passione equestre.
Il risultato statistico è stato che molti di noi hanno ereditato la “malattia dei cavalli”, in particolar modo dai nonni: che oltre al colore degli occhi o al profilo del naso ci regalano tanto, tanto di più.
In maggio è esplosa tutta la voglia di evadere e stare all’aria aperta con la notizia sugli stage ai Pratoni del Vivaro.
Un po’ per la gioia di veder rivivere uno dei luoghi storici della nostra equitazione, un po’ perché dopo i mesi del lock-down avevamo solo voglia di galoppate nella natura.
E molto perché comunque il programma di intenti dell’Accademia Caprilli è una speranza per la nostra equitazione in generale.
Giugno 2020 all’insegna dei nostri sempre amatissimi Vigili del Fuoco, che così tante volte tolgono noi e i nostri cavalli dai guai in cui riusciamo a ficcarci.
Protagonista dell’intervento questa volta una cavalla che a Istia di Ombrone era caduta giù per un pendio molto scosceso.
Segni particolari dell’impresa: la cavalla è stata dichiarata letteralmente adorabile dai suoi soccorritori, che hanno sottolineato l’importanza del suo buon carattere per la riuscita dell’operazione.
Luglio porta con sé una novità epocale: si introduce ufficialmente per la prima volta in Italia la figura giuridica del cavallo ‘atleta’, cambiando di fatto il modo di approcciarsi ai nostri compagni di gara.
Se poi acquisiranno davvero più solidi diritti si vedrà col tempo, ma intanto il concetto è passato.
Ad agosto l’attenzione dei nostri lettori si è concentrata su uno scricciolino di 7 anni, Lisa Gaudiano: la figlia di Emanuele, capelli biondissimi e sorriso disarmante, ha conquistato tutti con la sua naturalezza tra i cavalli.
Ma noi facciamo i complimenti a chi la sta crescendo così: ci sono tanti adulti che non hanno nemmeno mai provato a montare portando due altri cavalli (o pony) sotto mano come lei sa già fare, fantastica.
In settembre una puledrina appena nata si è procurata una brutta frattura alle vertebre del collo: si tratta di Miracle, nata nella scuderia del reiner Gennaro Lendi.
La sua storia ha tenuto tutti con il fiato sospeso, e i nostri lettori l’hanno seguita con affetto durante tutto il suo lungo percorso di guarigione: davvero uno dei casi in cui il 2020 è stato clemente.
In ottobre siamo ricascati ad innamorarci del fascino di Albin: la favola del brutto anatroccolo che ha regalato tanti successi a Juan Carlos Garcia non perderà mai la sua forza, è una di quelle che non ci stancherà mai.
Buone notizie parziali da novembre: attenzione catalizzata dalla condanna di un cavaliere irlandese che a Cagnes-sur-Mer aveva letteralmente ammazzato di lavoro il suo cavallo, Flogas Sunset Cruise.
Il cavaliere (se così possiamo definirlo) è stato condannato a 12 mesi di carcere: pena esemplare, noi ricordiamo per nome solo il grigio perché la sua vita è finita, ma non va dimenticato.
Dicembre chiude un anno problematico con una dichiarazione precisa: l’empatia che si instaura tra noi e i cavalli è la cosa più importante di tutte.
Due i post di notevole successo in questi ultimi 30 giorni: la fotografia in bianco e nero di una ragazza del 1899 che muove il suo cavallo nella neve, e sembra danzare con lui senza limiti di tempo o di epoca.
E il video di Docteur Peyo: uno stallone dal carattere forte che però ha una speciale sensibilità verso le persone deboli e malate.
Con il suo cavaliere/addestratore Hassen adesso va negli ospedali (prendendo anche l’ascensore!) per toccare col suo muso vellutato i cuori di chi soffre.
Perché quello che conta, alla fine di tutto, è quel legame incredibile che i cavalli riescono a instaurare con noi umani: e che ci rende così felici, nonostante tutte le difficoltà della vita.
Buon 2021 a tutti: e che sia un anno pieno di tempo per stare con i nostri cavalli.