Altai, 6 settembre 2019 – Lo Xinjiang Uygur è una regione autonoma della Cina, se prendete in mano un atlante la trovate sulle montagne tra la Mongolia e il Kazakistan: è fatta di vette, altipiani, pascoli, è una terra dove i cavalli sono stati una colonna fondamentale dell’economia e della storia e dove gli uomini, se non erano cavalieri, non erano nulla.
Ma adesso, travolti dalla modernità, si correva il rischio di perdere il contatto con questa tradizione millenaria quindi i suoi amministratori sono corsi ai ripari e hanno deciso di istituire dei corsi di equitazione per i ragazzi delle scuole primarie e medie: saranno offerti a quasi 10.000 alunni nel prossimo anno, in alternativa a quelli invernali di sci che sfruttano il fortissimo innevamento della stagione fredda.
I primi a frequentare i corsi, lunedì 2 settembre scorso, sono stati 50 alunni della Ranch Karagax Primary School Nr.1: «Sono cresciuto in una fattoria, quindi so come si va a cavallo», ha spiegato Ma Tianxiang, uno degli scolari che si è dimostrato molto coinvolto dalla dimostrazione del “prof.” di equitazione: «Adoro queste lezioni, mi aiutano a fare amicizia con cavalli che non conoscevo».
E a pensarci bene, non è uno dei motivi per i quali piace tanto anche a noi?…
Sulle montagne dell’Altay i pastori montano in sella per controllare e dirigere le greggi e mandrie, imponenti cammelli ancora fungono da animali da soma: e per quanto le moto da cross abbiano soppiantato i cavalli per gli spostamenti quotidiani evidentemente si è evidenziato il fatto che non sono, e non possono essere, esattamente la stessa cosa…c’è qualcosa nel cavallo che fa bene all’uomo, e che i motori a scoppio non possiedono (parafrasando W.S. Churchill, che Dio l’abbia in gloria).
Da non dimenticare poi che è proprio in Cina, nello Qilain, che c’è il più antico allevamento del mondo a non aver mai cambiato scopo durante la sua lunga storia: è quello militare di Shandan, che esiste da 2.000 anni.