Milano, 9 marzo 2018 – Poco più di tre mesi fa avevamo riportato una notizia che ci aveva riempito il cuore di gioia: riguardava l’annunciata rinascita della Scuola di Equitazione dell’allevamento di Lipica, in Slovenia, la culla storica dei cavalli Lipizzani.
Ma sembra che non sia tutt’oro quel che luce, ahinoi: Iztok Humar, trainer internazionale dressage di III livello che ha lavorato per anni a Lipica come cavaliere ed istruttore, denuncia il fatto che si tratti di un racconto creato ad hoc per illudere l’opinione pubblica (sì, in alcuni posti del mondo c’è anche una opinione pubblica che si interessa ai cavalli) e i giornalisti come noi che, purtroppo, non possiamo essere dappertutto e ci affidiamo per molte cose ai comunicati stampa.
Ma chi come Iztok conosce bene Lipica si accorge che, dai proclami e dai programmi ufficiali, si evincono diversi fattori negativi come l’affidare ruoli chiave di allevamento e scuola a persone che non hanno qualifiche effettive in campo equestre e il buttare al macero la professionalità e la cultura dei cavalieri anziani, già formati, per lasciare spazio a giovani e giovanissimi cavalieri che non hanno l’esperienza necessaria ad affrontare l’addestramento in alta scuola degli stalloni e a nuovi sistemi di lavoro che esulano dalla doma classica.
Per non parlare del fatto che Lipica non è riuscita a raggiungere, al contrario di Vienna, il riconoscimento dell’Unesco come Patrimonio Culturale dell’Umanità: eppure ne è la matrice originaria.
Il tutto favorito da un Governo che non ha al suo interno persone competenti nella materia specifica ma che si è trovato comunque a legiferare su cavalli, equitazione e allevamento: la Slovenia ha un che di familiare, in effetti. Sarà che siamo tutti europei? mah, forse c’è anche altro.
Rimaniamo in attesa di vedere gli sviluppi: speriamo positivi, per il bene dei cavalli Lipizzani.
Qui il sito ufficiale di Lipica