Florianka, 1 febbraio 2021 – In realtà il suo Dna parla chiaro: ha lo stesso patrimonio genetico delle razze domestiche.
Ma il Konik, considerato in Polonia uno degli ultimi eredi dei cavalli primitivi, ha quel che di selvaggio bastevole per affascinare in Patria e altrove.
In genere non più alto di 140 cm al garrese, questo cavallino (traduzione del termine polacco “Konik”) conserva nella maggior parte dei casi un mantello falbo con riga mulina.
Una livrea che davvero richiama ancestrali e selvaggi antenati, con tanto di zebrature agli arti in molti casi.
I suoi provenivano dal Bilgorai, una regione nel sud-est della Polonia ed erano rinomati per la loro forza e resistenza: ma non è correlato strettamente al Tarpan.
Il Konik infatti condivide il DNA mitocondriale con molte altre razze di cavalli addomesticati e il DNA-Y delle due popolazioni è quasi identico.
Ma qualsiasi cocktail genetico abbia generato il nostro cavallino polacco, nella sua Patria lo amano molto e un consistente nucleo di questi soggetti è ospitato dal Roztocze National Park.
Qui sono riservati loro 180 ettari di pascoli e foreste , con stagni e ruscelli per garantire il costante accesso all’acqua dei cavalli.
Che magari non saranno cavalli primitivi come i Tarpan, ma in natura si trovano benissimo ugualmente.
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