Siena, 31 maggio 2019 – Cherchez la femme, scriveva Alexandrer Dumas padre: è quello che ha fatto la settimana scorsa l’accusa al processo contro i tre fantini Luigi Bruschelli, il figlio di questi Enrico Bruschelli e Sebastiano Murtas (rispettivamente conosciuti come Trecciolino, Bellocchio e Grandine) ed il medico veterinario Mauro Benedetti, portando a testimoniare l’ex-compagna di Trecciolino, Annarita Saltalamacchia.
I Bruschelli, Murtas e Benedetti sono accusati a vario titolo dei reati di falso ideologico per soppressione, violazione di sigilli e frode processuale, commercio e impiego di farmaci non consentiti, maltrattamento e uccisione di animali che vede schierate come parti civili gli ambientalisti e il Comune di Siena.
I fatti risalgono al 2015, l’indagine è partita a seguito di uan segnalazione anonima: i quattro sono accusati di aver scambiato i documenti identificativi di cavalli mezzosangue Anglo-Arabi con quelli di Purosangue Inglesi per permettere a questi ultimi di partecipare fraudolentemente al Palio di Siena, evadendo il protocollo equino del Palio stesso che esclude i PSI dalla partecipazione perché troppo veloci e non adatti morfologicamente alle caratteristiche della Piazza: la Saltalamacchia ha riferito che il veterinario viterbese Benedetti avrebbe parlato con lei dei cavalli scambiati, e del fatto che la stessa pratica è statta utilizzata in altre occasioni in varie parti d’italia.
La difesa si era opposta alla deposizione della teste in quanto la Saltalamacchia è ex-convivente del fantino oltre che sua manager.
I cavalli al centro del processo sono Romantico Baio e Robinson, due Anglo-Arabi che avrebbero fornito la copertura documentale necessaria ai PSI Captain Forest e Bolewood per correre sul tufo di Piazza del Campo: evento che non si è poi realizzato per rnessuno dei quattro cavalli.
Si aggrava quindi la posizione del veterinario Benedetti cui sono stati sequestrati pc, cellulare e posta elettronica: è accusato anche di aver venduto farmaci importati dall’estero, ma illegali in Italia.
Qui la fonte della notizia, da Tusciaweb