Bologna, 4 ottobre 2018 – L’Italia a cavallo era partita per Tryon, sede dei campionati mondiali di equitazione 2018, senza sbandierare grandi promesse, senza proclami di vittoria, ma con grande e sobrio entusiasmo. Ne è uscita con onore, con rinnovato vigore sportivo e morale riaccendendo i riflettori anche su discipline che ogni giorno costano, a chi le pratica, impegno e fatica, ma che non sempre riescono ad avere la ribalta delle cugine più in vista.
Tre medaglie d’oro portate a casa dagli atleti azzurri possono essere poche o possono essere
molte. Dipende dai punti di vista. Di sicuro sono un successo sul piano delle cifre, perchè mai prima d’ora, il team Italia aveva fatto passi così significativi nelle discipline equestri. E comunque le cifre non contano più di tanto perchè i tre ori e altri successi, pure non da podio definitivo, ci consentono di poter dire che l’equitazione italiana gode di buona salute, ha voglia di crescere, ci sono atleti, tecnici e dirigenti federali che ogni giorno hanno voglia di lottare.
Piazzarsi davanti a Paesi come Belgio, Francia, Svizzera, Irlanda è un successo. Sara Morganti, atleta paralimpica, ha regalato a tutti noi emozioni e risultati portando a casa due medaglie d’oro, una nella prova individuale tecnica e nel Freestyle del paradressage. Bravi anche gli altri atleti del suo settore, gli atleti speciali.
L’edizione americana rimarrà nella storia anche per Silvia Stopazzini e Lorenzo Lupacchini, che hanno firmato l’oro nel volteggio.
Lorenzo De Luca nel salto ostacoli ha chiuso al settimo posto, pur essendo partito con
speranze e ambizioni da podio. Applauso anche per lui e per gli atleti della monta western che sono quasi arrivati nella fase finale, dove i ‘giganti’ americani sono risultati imbattibili. Diranno che ci accontentiamo, ma il Mondiale a stelle e strisce ci ha soddisfatto.
Ha dimostrato che, oltre a buoni risultati e tanta emozione, il morale della nostra equitazione è alto.
Da Tryon i nostri atleti tornano a casa anche con un bagaglio di esperienza che farà bene a tutti.
di Beppe Boni, Condirettore de Il Resto del Carlino di Bologna e Direttore di Cavallo Magazine
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