Bologna, 28 marzo 2018 – “Charley Thompson” esce il 5 aprile nei cinema italiani. Non perdetelo. E’ un film bellissimo, ma scomodo. Un film doloroso, sgradevole, delicato ma violento, poetico e duro. Un film in cui i pezzi di lamiera tagliano, e le schegge di legno si infilano davvero nella carne. In cui le mani sporche dei protagonisti sono realmente maleodoranti e in cui non esiste nemmeno in minima parte quella patinatura del brutto con la quale a volte si rappresenta il brutto per renderlo poetico. Guardando questo film la polvere dà fastidio, il caldo fa sudare, il freddo rabbrividire… E’ un film di perdenti, è un film di luoghi di povertà e degrado ed emarginazione, di gente che non ha un domani. Un film in cui un ragazzino concentra i suoi sentimenti violentati dagli adulti nel rapporto con un cavallo. Ma non è la classica favola da lacrimuccia del ragazzo e del cavallo che si vogliono tanto bene e che poi vivono felici e contenti… proprio no. Chi ha già letto il romanzo (“La ballata di Charley Thompson” di Willy Vlautin) da cui il film è tratto lo sa bene: e chi non ha letto il romanzo lo saprà dopo aver visto il film. Nessuna retorica, insomma, nessun buonismo, nessuna indulgenza, nessuna sbrodolatura. Un realismo quasi documentaristico, piuttosto, nelle immagini che accompagnano questa storia: un viaggio nella desolazione e nella fatica di un ragazzo che non si arrende nemmeno di fronte alle disgrazie peggiori, anche perché le disgrazie peggiori sembrano quasi inevitabili eventi cui subordinare la vita. L’amore c’è nel film: ma è molto ben nascosto, pur essendo il motore del tutto. E la recitazione trattenuta, contenuta, costretta, quasi gelida di uno straordinario Charlie Plummer nel ruolo di Charley Thompson è perfetta per rappresentare tutto ciò. Ci sono cavalli, naturalmente: dentro ippodromi di campagna e di provincia, polverosi e fatiscenti, ai quali fanno riferimento allenatori e fantini e proprietari che viaggiano in furgoni arrugginiti con le magliette intrise di sudore e in mano lattine di birra semivuote da gettare per terra dove capita, maneggiando dollari spiegazzati che rappresentano l’ultima possibilità di arrivare al prossimo ippodromo per ricominciare a buttare lattine di birra per terra e maneggiare altri dollari spiegazzati e lerci.
«“Charley Thompson” è la storia di un ragazzo che cerca di trovare un approdo stabile e un senso di appartenenza», afferma il regista Andrew Haigh. «Ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui e di qualcuno di cui prendersi cura. Mentre la storia va avanti e la sua situazione si fa sempre più pericolosa e instabile, il suo diventa un viaggio pieno di rischi alla ricerca di queste cose essenziali. Il romanzo di Willy Vlautin è struggente ma mai sentimentale e la relazione tra Charley e il suo cavallo rivela l’animo gentile del ragazzo, nonché la sua profonda comprensione del fatto che tutti condividiamo un bisogno istintivo di sentirci protetti».
Per la sua interpretazione in “Charley Thompson” Charlie Plummer ha conquistato il prestigioso Premio Mastroianni riservato al miglior giovane attore emergente in occasione dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia, dove il film prodotto da Teodora Film è stato presentato in anteprima. Ma in “Charley Thompson” recita anche uno straordinario Steve Buscemi che dà vita all’ennesimo stupendo perdente della sua favolosa carriera. Loro due come pure la bravissima Chloe Sevigny non recitano in questo film: vivono in questo film… Diretti dal britannico Andrew Haigh la cui opera precedente, “45 anni” con la divina Charlotte Rampling, ha riscosso un successo planetario. “Charley Thompson” è il suo ultimo lavoro. Esce il 5 aprile al cinema. Davvero: non perdetelo.
IL TRAILER DEL FILM