Bologna, 5 settembre 2021 – Nel vocabolario comune, siamo abituati ad associare al termine ‘rider’ la figura di colui che, pedalando forsennatamente, ci recapita a casa sushi, pizza e ogni sorta di cibaria.
Nel vocabolario della gente di cavalli, il rider è colui che monta in sella e cavalca. Indipendentemente dalla disciplina e seguendo il filo anglofono che associa il verbo to ride alla pratica equestre.
E poi c’è il vocabolario di Kaitaia, una cittadina neozelandese del Northland, del distretto di Far North.
Felice sintesi dei due vocabolari precedenti, in quello di Kaitaia i due significati possono coincidere.
E così ecco immortalato in uno ‘scatto rubato’ da una passante, un rider (nel senso equestre) che va a recuperare il cibo da portare a casa nel drive-thru di McDonalds. Ribattezzato prontamente ride-thru.
Con l’innalzamento del livelo d’allerta per la pandemia, drive-thru e riders hanno riguadagnato un ruolo importante anche in Nuova Zelanda.
Il rider a cavallo, nella fattispecie, è un diciottenne agricoltore della zona di Kaitaia. Il suo cavallo, pensate un po’, si chiama Spaghetti.
«Dovevo andare a prendere gli hamburger da portare a casa. C’era una fila enorme e ho pensato a una alternativa alla macchina. In effetti l’ho fatto per ridere un po’… La gente che era in fila ha iniziato a fare foto. Anche Spaghetti sembrava divertita» ha dichiarato il due volte rider.
«Siamo stati serviti in 10 minuti, ma abbiamo dovuto tornare due volte perché alla prima consegna, dopo pochi metri, il sacchetto si è rotto…».