Bologna, lunedì 31 ottobre 2022 – Dal momento che è terribilmente difficile trovare le parole giuste per iniziare a scrivere questo articolo, lo iniziamo dicendo semplicemente quello che è successo: questa mattina Patty Guetta ci ha lasciato. Ecco. Un fatto così doloroso, così sconvolgente, così scioccante che adesso è difficile trovare il modo di parlarne. La frase più scontata e più tipica è che ‘sembra impossibile’. Impossibile che una persona piena di vita, di energia, di forza come lei adesso non ci sia più. Eppure è accaduto.
Patty Guetta era una persona passionale e appassionata, innamorata dei cavalli e dello sport, e innamorata delle persone innamorate dei cavalli e dello sport. E innamorata di sua figlia Margherita, che da lei ha assorbito questa passione facendola diventare vita vissuta in importanti scuderie in Italia, poi in nord Europa e negli Stati Uniti… Patty parlava di Margherita con amore e orgoglio, oltre che con una complicità che faceva venir voglia di poterne fare parte in qualche modo.
Patty amava tutti i cavalli, ma uno in particolare lo ha amato forse un po’ di più: Othello, grigio irlandese che lei da ragazza aveva montato dopo che con Graziano Mancinelli il cavallo aveva ottenuto importanti risultati internazionali. Patty era una ‘figlia’ di Castellazzo, questa grande fucina di amazzoni, cavalli e cavalieri alla quale ancora oggi era legatissima, un centro ippico nato nel segno dell’immenso Graziano Mancinelli e che poi ha proseguito la sua vita e attività con Nelly Mancinelli e Vittorio Orlandi, persone con le quali Patty ha vissuto un rapporto di forte amicizia.
Patty era poi entrata a far parte della vita di moltissimi appassionati di cavalli e di equitazione grazie alla creazione di un gruppo Facebook di grandissimo successo, La Clubhouse. Un luogo in cui lei ha combattuto battaglie e condotto discussioni, denunciato malefatte ed esaltato l’azione sportiva e i suoi protagonisti. Non è esagerato dire che tutto ciò abbia fatto parte della vita di chi come lei ama il nostro sport: ormai per tutti noi era abitudine pressoché quotidiana dare un’occhiata alla Clubhouse almeno una volta (o più… !) al giorno, per vedere, leggere, ascoltare, capire… Anche dissentire e discutere, certo: perché Patty qualche volta lasciava che la sua passionalità prendesse il sopravvento facendole perdere – solo un po’, però… – quell’equilibrio e quella distanza che in qualche occasione sarebbe stato opportuno mantenere. Ma lei seguiva gli impulsi che le venivano dal cuore: e faceva bene. Perché in questo modo è sempre stato chiaro per tutti che quello che Patty sentiva, Patty era: né più né meno. E Patty continuerà a rimanere ciò che è sempre stata: anche a partire da adesso, dal momento in cui lei fisicamente non è più qui con noi. Ma rimarrà sempre con noi: è impossibile pensare che possa non essere così. Sarà così. Patty rimane con noi.