Avete mai visto un cavallo galoppare grazie all’idrogeno? L’azienda Kawasaki l’ha mostrato in anteprima all’Expo Osaka-Kansai 2025. Si muove a quattro zampe, trasporta un essere umano sulla schiena ed è stato progettato per affrontare terreni sconnessi.
Corleo è un prototipo che sembra voler riscrivere l’esperienza del “cavalcare”. Alimentato da un motore a idrogeno da 150 cc, produce energia elettrica per i motori posizionati su ciascuna zampa. Ha una struttura imponente, un’andatura animale e un look decisamente futuristico.
Perché proprio la forma equina?
Secondo Kawasaki, l’obiettivo era creare un mezzo per l’esplorazione su terreni difficili, in grado di adattarsi a diversi ambienti senza inquinare. Quale ispirazione migliore se non il cavallo? Capacità di adattamento, resistenza a climi e situazioni difficili lo rendono il compagno di vita che tanto amiamo e che Kawasaki ha deciso di rappresentare nel suo prodotto avanguardistico.
Equino robotizzato o robot equestre?
Corleo è un mezzo. È tecnologia. È esperimento. Eppure, osservandolo camminare, ci sono dettagli – lo sforzo di replicare il passo, la volontà di offrire al “cavaliere” una posizione simile a quella in sella – che ci parlano di una volontà di avvicinarsi a quel mondo che amiamo.
Certo, un cavallo robot non ha l’odore del fieno al mattino, non nitrisce al nostro arrivo in scuderia né ha la capacità di rispecchiare il nostro umore con uno sguardo. Ma racconta qualcosa di importante: che il cavallo, anche nella tecnologia, resta un simbolo di libertà, forza e connessione.
Ci vorranno almeno 25 anni prima di vedere Corleo pronto per l’esplorazione reale, ma il futuro galoppa veloce. E noi, anche in sella a un cavallo fatto di muscoli e cuore, non possiamo che osservarlo con curiosità.