Bologna, 3 giugno 2020 – Altro salto in alto del circuito ippico-benefico delle Stelle che, dopo aver “dedicato” il loro Campionato per l’Airc, la Lilt, Exodus, l’Unicef ed il Comune terremotato di Amandola (con annesso cd di prossima uscita), ha stabilito accordo e partnership solidaristica e operativa con lo sport paralimpico.
Infatti, il “Campionato Henable delle Stelle 2020”, già nel titolo, registrato anche presso il regolamento scritto dal Mipaaf, porta direttamente a una onlus (Henable, appunto) impegnata nell’aiuto al superamento degli ostacoli per le disabilità in genere e in particolare per quelle degli atleti, esempio e testimonianza di valori, tenacia -e di vita- di grande importanza per tutti.
Henable, poi, è un ramo (con semina, foglie e frutti anche nel digitale) di quel grande albero rappresentato dall’Associazione “Atleti Speciali”, guidata da Ferdinando Acerbi.
E proprio “Ferdi”, uomo di straordinaria passione, tensione sportiva, dalla energia unica e personaggio carismatico, con una storia da atleta importante, sia prima sia dopo il terribile incidente che ne ha messo a rischio la stessa esistenza e compromesso l’uso delle gambe, rappresenta la chiave per un matrimonio, quello tra gli amatori del trotto stellare e senza frusta e gli Atleti Speciali, che ha dello storico, anche e soprattutto perché rappresenta la prima assoluta dell’ippica e del trotto al fianco dell’equitazione (disciplina in cui il gruppo di Acerbi è in prima linea e lo sarà alle prossime Olimpiadi) e quindi di Fise e Coni.
«Siamo orgogliosi e felicissimi di questa iniziativa – spiega lo stesso Acerbi – che va ben oltre i denari che riceveremo dalle corse delle Stelle. Per noi, grazie alla visibilità che ha il loro circuito, pur in un’ippica invisibile, basti pensare agli spazi che ottiene sui media, piuttosto che alla popolarità raggiunta, per esempio da Jessica Pompa, o alle manifestazioni organizzate in tutta Italia, è occasione importante di sensibilizzazione e anche di una finestra quanto mai opportuna nell’anno in cui sono saltati, spostati, i Giochi di Tokio. Non solo, credo che anche per loro, vista la comune passione per il cavallo, in tutte le sue declinazioni da atleta e amico dell’uomo, sia molto più di una semplice raccolta fondi perché significherà insistere sui valori dello sport e di umanità. Infine, insieme, sottolineiamo da subito il rispetto e l’amore per il cavallo e anche questo tipo di sensibilizzazione, a partire dal loro gareggiare senza frusta, è per noi prioritaria. Come la gratitudine che al cavallo tutti dobbiamo ma che non tutti, nell’ippica come nell’equitazione, sappiamo riconoscere».
Insomma, come recita il motto delle Stelle, “darsi all’ippica può far bene” e quest’anno sarà l’occasione per poter vedere a bordo pista (“ma si sta lavorando, anche con la proprietà e lo staff di Varenne per un’eccezionale sfilata di un nostro atleta con il campionissimo”, rivela Ferdinando) uomini e donne, prima ancora che sportivi, veramente speciali, come Bebe Vio, Zanardi o, restando in tema equestre, la campionessa Sara Morganti.
Fonte Cavallo2000/Ilaria Pirri