Grosseto, 29 novembre 2021 – Si chiamava Michele Stoduto e veniva da Poggio Imperiale, in provincia di Foggia.
Era il bisnonno di Simona Falorni, che mi ha raccontato la sua storia mentre parlavamo di butteri, cavalli Maremmani e altre cose belle della vita.
“Era venuto su dalla Puglia nel 1954, con tutta la famiglia: cercava terra da lavorare, allora c’erano delle agenzie che si occupavano di trasmettere queste informazioni da una regione all’altra d’Italia” ricorda Simona.
“E lui oltre alla famiglia si era portato qui in treno i suoi due cavalli“, continua la nostra amica, “pensa ad affrontare un viaggio così lungo i cavalli, come se avesse paura di non trovarne anche a Ribolla, qui in provincia di Grosseto”.
E ci pensiamo a quell’uomo, che lì a Ribolla se lo ricordano ancora perché era uno che cercava sempre di provare le cose più nuove, le tecnologie più all’avanguardia per lavorare la terra.
Che dalla Puglia alla Toscana nel 1954 si era portato dietro i suoi due cavalli: una gran bella pariglia tra l’altro, così simili e distinti.
Immaginiamo la forza che si deve avere per abbandonare il posto dove sei cresciuto e andare in uno del tutto nuovo, e la fiducia nelle proprie capacità di poter fare tutto daccapo.
Portandoti dietro solo quello che non puoi sostituire o comprare altrove: la famiglia, l’affetto che ti appoggerà sempre e le braccia che ti aiuteranno.
E poi quei due cavalli: che in provincia di Grosseto figurati se non ne avrebbe trovati, di cavalli.
Ma lui si è portato dietro proprio quelli lì, i suoi: e come mai, viene da chiedersi?
Sicuramente perché saranno stati due bravissimi cavalli da lavoro, e se ti devi guadagnare il pane devi poter partire subito.
Ma crediamo anche perché Michele Stoduto di quei due cavalli era particolarmente orgoglioso: e dell’orgoglio quando ti lasci il paese alle spalle e ti butti in un mondo nuovo ne hai bisogno come il pane.
Perché così non sei uno qualunque, sei qualcuno che ha due gran bei cavalli – è come partire per una corsa con mezzo giro di vantaggio.
Adesso a Ribolla tanti nipoti e i bisnipoti di Michele abitano ancora lì, vicini a quel campo che il loro bisnonno stava lavorando con un attacco così particolare, i due cavalli di volata e due buoi al timone.
Per provare qualcosa di nuovo, per portarsi dietro qualcosa di antico, e intanto così ha seminato il futuro di tutti i suoi.