Bologna, 6 gennaio 2025 – Nato, vissuto e morto libero sulle montagne e tra i boschi della Calvana, un’area protetta del Subappennino toscano tra Prato e Firenze
Era chiamato Gambatorta: uno stallone grigio dei branchi di cavalli rinselvatichiti della Calvana, che anni fa aveva avuto un anteriore fratturato e si era adattato a vivere così, appoggiando il moncherino calcificato in posizione innaturale.
Se ne è andato all’inizio di questo inverno, dopo una lunga vita da leader tra i suoi simili e ha lasciato dietro di sé tanti puledri, che trasmetteranno con i loro geni la sua resistenza, forza e caparbietà.
Per ricordarlo Daniele Rossi, fotografo che segue Gambatorta e gli altri cavalli della Calvana da anni, gli ha dedicato un documentario.
La prossima proiezione sarà sabato 11 gennaio alle ore 16.30 presso la sala cinema del Mueso Pecci a Prato.
Nell’occasione sarà possibile aiutare l’Associazione Salvaguardia e Sviluppo Calvana acquistando gadget e il bellissimo calendario, un must per gli amanti dei cavalli.
L’Associazione segue e monitora i branchi bradi, aiutando i soggetti più in difficoltà con le adeguate cure veterinarie.
Ha scritto l’associazione sui suoi social a inizio dicembre: “Perdonerete il nostro ritardo ma purtroppo la perdita improvvisa di Gambatorta ci ha fatto decidere di rimandare l’uscita del nostro calendario per poterglielo dedicare.
Il minimo che potevamo fare era appunto dedicare la nostra copertina a questo splendido esempio di coraggio, stoicità e forza che solo lui ha potuto donarci in questi anni. Inutile dire quanto ci mancherà, ma abbiamo in progetto molte idee per poterlo tenere sempre nei nostri cuori e ricordi. Nel frattempo avete quest’anno un motivo in più, come se già non fossero sufficienti le meravigliose foto di @marco_di_lorenzo_chiantiwild, per non farvi mancare in casa o come perfetto regalo di Natale il nostro meraviglioso calendario. Come tutti gli anni lo troverete sul nostro sito“.