L’Aquila, 25 settembre 2020 – Quando ti arriva l’invito di un gruppo Facebook di solito si rimane un po’ in disparte, a osservare com’è l’ambiente per adeguarsi all’atmosfera oppure defilarsi zitti zitti senza dare nell’occhio.
Così abbiamo fatto con Donne a Cavallo in Italia, luogo virtuale di ritrovo creato da Ilaria Fiori, Serena Bencic e Giulia Fagioli.
Perché dietro ogni amazzone c’è una storia da raccontare, questa è la premessa del gruppo, e figuratevi se a noi donne non piace raccontarci.
Quindi una volta aderito con entusiasmo alla community abbiamo cominciato a leggere le storie, guardare le foto, sorridere ai pensieri comuni e ai volti conosciuti altrove.
Fino a quando non ci ha colpito al cuore un post di Ilaria Fiori.
Era il commento a due fotografie: gli scatti sono di quelli da album di famiglia, fatti da mamma Maria Teresa, senza tante pose o preparazioni.
In una si vede Ilaria bambina di 7 anni che monta a pelo Birillo, un saurone pacioso e porta sottomano Enea, stesso modello morfologico del compagno.
Tutti e due con il capezzone in corda tipica del centro Italia, papà Rodolfo che guarda orgoglioso la pupa felice.
Poi c’è l’altra fotografia, scattata sempre da mamma Maria Teresa 20 anni dopo ma con gli stessi protagonisti: Ilaria che monta Enea e Birillo lì di fianco sotto mano.
Ora diteci: conoscete molte persone che possono mostrare due foto del genere, scattate a 20 anni di distanza e sempre con gli stessi due cavalli?
Personalmente crediamo sia un piccolo record, che certifica in modo inequivocabile l’amore della famiglia Fiori per i cavalli.
E da qui a intervistare Ilaria c’è voluto un attimo, come potete immaginare.
“La mia famiglia è di Rocca di Botte e usa da sempre i cavalli per portare il fieno alle vacche in alpeggio”, ci spiega. ” Birillo ed Enea sono stati una parte importante della nostra famiglia per tantissimi anni un aiuto indispensabile perché con i trattori non si riesce ad arrivare fino alla malga. Birillo lo aveva portato mia mamma in dote, lei ha sposato non solo mio padre ma anche la sua vita di agricoltore e allevatore, quindi è sempre stato in casa. Enea invece è arrivato che io avevo 7 anni. Sono morti di vecchiaia entrambi, qui a casa nostra, proprio come due persone anziane: il primo ad andarsene è stato Birillo, lo ha portato via un’ischemia che aveva 38 anni”.
Non ho mai visto negli occhi di un’altra persona (Ilaria ha detto proprio così, n.d.r.) un dolore grande come quello di Enea quando è morto il suo compagno di una vita. Non voleva più stare con nessuno, abbiamo provato a mettergli vicino un’altro cavallo ma niente, non lo accettava. Enea era un incrocio tra Caitpr e Maremmano, un caratterino mica facile: andava d’accordo solo con i cuccioli, i bambini e i puledri. Così gli abbiamo affiancato Aria, una cavalla di due anni: a lei ha fatto un po’ da balia. E’ morto dopo un paio d’anni, sempre a casa nostra, quando ne aveva 37.
Storie di cavalli, storie di donne, storie di famiglia: ed è proprio vero che dietro ogni amazzone ce n’è una da raccontare.
Nel momento in cui scriviamo il gruppo ha 2421 iscritte, quindi…mettetevi comodi, ci sarà da divertirsi!