Bologna, 21 marzo 2021 – E’ bello perdersi in chiacchiere, specialmente quando, come in questo periodo, le telefonate o le chat devono sopperire ai viaggi e alle esperienze in prima persona.
Così parlando con un addestratore e trainer, Lorenzo de Angelis, l’altro giorno passando da un argomento all’altro mi è venuta in mente una domanda: ma chi è veramente un cavaliere?
Eravamo partiti da tutt’altro, a essere sinceri.
Per la precisione da quanto sia strano che molte volte proprio chi insegna metodi di addestramento che dovrebbero essere sensibili e naturali alla fine si sclerotizzi in una meccanica rigida di trasmissione di informazioni.
E di riflesso, che forse non fosse casuale l’approccio all’equitazione della cosiddetta vecchia scuola, che lasciava moltissimo al saper rubare con gli occhi: il che vuol dire allenare la sensibilità e l’attenzione, alla fine.
Di lì non so bene com’è ma mi è venuto di chiedergli: ma secondo te chi è un cavaliere?
Lorenzo ha risposto così:
“Un cavaliere è la persona da cui ognuno si aspetterebbe un gesto gentile, il suo cavallo per primo. E’ una persona che sa gestire gli spazi e i propri comportamenti, che è solare e sa dire grazie. Uno che sa rispettare i tempi, che sa prestare attenzione alle tematiche di gestione: chi lo fa è un cavaliere, altrimenti è solo un capofficina che sa far funzionare una macchina ma niente di più. Un cavaliere va costantemente alla ricerca di qualcosa, è errante e futurista. Ma qualche volta dovrebbe anche sapersi spersonalizzare e avere l’umiltà di riconoscere la figura di quelli che fanno il lavoro sporco, i groom, che tante volte amano i suoi cavalli quanto e più di lui”.
E secondo voi chi è un cavaliere?
Raccontatecelo a parole, mandateci una foto o fate un nome: siamo curiosi e ci interessa il vostro parere.
Intanto, qui, chi è un groom per la Fei