Londra, 13 settembre 2022 – ‘Il mio regno per un cavallo’ gridava Riccardo III disarcionato dal suo destriero in battaglia, secondo Shakespeare.
Elisabetta II, che di casato faceva Windsor e non York come Riccardo, ha notoriamente mantenuto per tutta una vita uno stile del tutto differente dal suo lontano collega di trono: e la cosa ha evidentemente portato bene, a lei come ai cavalli.
Settanta anni di regno della appena defunta sovrana contro gli appena due del povero Riccardo, ma soprattutto una felice abbondanza di cavalli nella sua vita quotidiana come nel Regno Unito.
E anche in questa settimana di tempo sospeso tra il decesso e le esequie ufficiali della regina, i cavalli ci sono.
Da quelli delle King’s Troop Royal Horse Artillery che il giorno dopo la sua morte hanno sparato le tradizionali salve in suo onore – 96 colpi, uno per ogni anno della sua vita – ai solidi Hunter pesanti delle forze di Polizia montate.
Come questo, che sta svolgendo il suo servizio davanti a Buckingham Palace: gli alunni di una scuola passandogli davanti non hanno resistito e lo stanno riempiendo di carezze con suo evidente piacere.
E poi ci sono quelli di cavalieri e amazzoni che hanno atteso il passaggio del feretro della Regina in sella, silenziosi e corretti come per una rivista militare o il saluto alla giuria, nei campi a fianco delle strade su cui stava passando il carro funebre.
E i cavalli ‘privati’ della Regina?
Ancora non è noto chi si occuperà dei suoi Pony Fell, quelli che montava negli ultimi. Ma se il funerale di Filippo di Edimburgo ci ha insegnato qualcosa, facile che anche in quello di Elisabetta ci sarà un posto per loro.
E sarà probabilmente ancora una volta uno dei tocchi più umani di tutta la cerimonia.
Ma torniamo ai Fell della regina.
Per quelli del Principe consorte la scuderia di destinazione è stata quella di Lady Louise Windsor, la nipote che più lo aveva seguito nel suo amore per i cavalli e gli attacchi.
Possiamo immaginare una soluzione simile anche per Carlton Emma e compagni.
Le giumente potranno essere messe in razza, ovviamente.
Ma dopo tutto di bisnipotini dell’età giusta per montare soggetti così dolci e sicuri nonna ‘Gan-gan’ Elisabetta ne ha lasciati parecchi: sarebbe davvero la soluzione più affettuosa, per tutti.