Bari, 23 aprile 2018 – La “Fattoria italiana” curata dall’A.I.A. e dal Sistema Allevatori con le associate regionali di Puglia, Basilicata e Calabria si svelerà al pubblico dei visitatori già dalla mattinata di venerdì 27 aprile, per restare aperta fino a domenica 29, giorno di chiusura del Villaggio Coldiretti organizzato sotto l’hashtag #STOICONTADINI sul Lungomare Imperatore Augusto di Bari.
La manifestazione realizzata dall’Organizzazione professionale agricola costituirà anche il primo “Open Day “ nazionale dell’agricoltura italiana ed in quest’ottica si inserisce pienamente la vetrina della ricca biodiversità zootecnica del nostro Paese: la selezione delle razze e specie che potranno essere ammirate dai visitatori previsti numerosissimi nel capoluogo barese dimostrerà infatti anche come allevare alcuni di questi animali può essere un concreto sbocco occupazionale per molti giovani, sia che intendano proseguire nell’attività tradizionale familiare o che vogliano intraprendere una professione nuova, sicuramente impegnativa, ma ricca di stimoli.
Oltrechè per il pubblico della città, la “Fattoria italiana” costituirà un momento unico e irripetibile dal punto di vista didattico, per approfondire caratteristiche ed attitudini delle razze animali che saranno rappresentate: si andrà dalle bovine da latte Bruna e Frisona Italiana, alla base della realizzazione di molti dei prodotti lattiero-caseari che sono vanto non solo della Puglia ma anche degli altri territori regionali limitrofi, oltreché dell’intero “made in Italy “ agroalimentare. Per restare al comparto lattiero, importante la presenza della razza Bufala Mediterranea Italiana, regina di rinomate produzioni esportate in tutto il Mondo che non hanno bisogno di presentazione, quali sono la Mozzarella di Bufala, le ricotte, i formaggi a pasta filata e, da ultimi, i gelati a base di latte bufalino.
Latte, ma anche produzione carnea, tra le attitudini dei bovini Podolici, elemento culturale molto importante per i territori del Centro Sud per la loro valenza di presidio ambientale e mantenimento di una tradizione millenaria come “La Transumanza”, recentemente avviata al riconoscimento quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità presso l’Unesco a Parigi proprio con l’Italia proponente capofila, assieme ad Austria e Grecia.
A Bari si vedranno anche altri “campioni” della cultura zootecnica mediterranea, quali il Cavallo Murgese, o l’Asino di Martina Franca, che assieme al Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido rappresentano gli equini più legati alla storia passata e recente di queste zone del Mezzogiorno.
Sempre in tema di allevamento e pastoralismo, non potevano mancare alcune razze ovicaprine che già dalle loro denominazioni evidenziano lo strettissimo rapporto con i territori: si va dalle pecore Gentile di Puglia e Altamurana, fino alla capra Garganica. Importante, proprio per la tutela ed il rilancio di razze autoctone e delle loro produzioni tipiche, la presenza del suino Apulo-Calabrese.
Altri esempi di biodiversità saranno rappresentati dalle varie razze avicole e cunicole, anch’esse simbolo di una tendenza alla riscoperta della ruralità e dell’interesse verso forme di allevamento anche di tipo amatoriale o legato ad antiche tradizioni familiari, molto radicate nel Mezzogiorno.
Comunicato stampa Associazione Italiana Allevatori, da Camillo Mammarella