Bologna, 24 ottobre 2024 – Nella rubrica di chi scrive il suo numero è ancora alla voce ‘Francesco Frisone’, perché la prima volta che abbiamno parlato con lui era dopo aver visto un suo video con un cavallo Frisone.
Il numero era bellissimo, ma Francesco Nobile – questo il suo nome vero – ogni tanto da siciliano orgoglioso quale è lo cambia: aggiunge un cavallo, cambia la difficoltà, toglie un cavallo e mette gli asinelli.
Anzi, le asinelle a dire il vero: che la sua prima Ragusana negli show era Rosie e adesso sta provando con Rosetta, Angela e Graziella.
E per noi ormai è un piacere abituale aspettare il suo nuovo numero, e guardare cosa c’è dietro.
“Questo con le tre asine è in preparazione”, ci spiega Francesco ” e nella versione con le sole Ragusane l’ho già portato in Europa con Cavalluna e a vari spettacoli anche qui, in Sicilia”.
Chi sono le protagoniste?
“Sono Angela e Rosetta, le due asine Ragusane che ho da tempo e poi la new entry che si chiama Graziella. Graziella è un incrocio tra un’asino Sardo (grigio) e un’asina dell’Asinara, albina: come succede spesso in questi casi lei è pezzata, a macchie grigie e bianche”.
Guardando il video del nuovo numero Graziella sembra un po’ il jolly della situazione, lei piccolina e birichina in mezzo alle altre due molto più serie e diligenti.
“La piccolina è qualcosa di speciale: tutti o quasi quando li vedono pensano subito alla comicità, dell’asino, perché ha questa fama di essere un po’ stupido, quindi buffo. Invece l’asino è molto intelligente.
Il movimento dell’asino a paragone di quello del cavallo è un po’ più lento, però lui ha una memoria molto più lunga del cugino.
E io ho voluto creare questo spettacolo che non è comico, c’è dentro una parte ‘drammatica’, nel senso più teatrale del termine. Per far capire che anche con gli asini, se lavorati bene, si può fare uno spettacolo emozionante come quando si fa con un cavallo. Perché non hanno nulla da invidiare a un cavallo: e la piccola Graziella l’ho voluta inserire per dare quel tocco in più, lei è la ciliegina sulla torta”.
Qual è la differenza che hai trovato con gli asini rispetto a un numero in libertà con i cavalli?
“Il cavallo si sottomette molto più facilmente dell’asino, che è fondamentalmente più intelligente del cavallo. Perché capisce la difficoltà della cosa che deve fare, e quindi può anche decidere di non volerla fare. Proprio perchè è molto più intelligente. Poi l’asino è molto più lento del cavallo come tempo di riflessione nel movimento, quindi devi aspettarlo. Per esempio: se vuoi correggere o dare indicazioni a un cavallo hai bisogno di meno tempo, lo tocchi e lui immediatamente risponde. Invece con l’asino devi aspettare che si crei la comodità per agire: si siede piano piano, fa le cose quando è sicuro siano fatte bene. Però se l’asino lo lavori una volta e apprende bene l’esercizio per tutta la vita sei a posto, lui lo farà sempre tranquillamente”.
Basta capirli, insomma.
“E’ fondamentale: certe volte quando devo preparare un numero me lo dicono loro come devo fare il lavoro, e come è più adatto a loro.
Sono veramente speciali. È da quasi due anni e mezzo che lavoro in libertà con Angela e Rosetta, e mi sono appassionato a lavorare con gli asini. E’ molto interessante e ogni giorno mi fanno divertire, senza contare che abbiamo instaurato un feeling particolare, profondo.
Gli asini sono molto più fedeli del cavallo. Me ne accorgo anche durante lo show: loro entrano, già sanno il numero che dobbiamo fare e l’esercizio ma rimangono sempre accanto a me, cercano sempre il mio contatto”.
Quale è l’ingrediente fondamentale per uno spettacolo equestre?
“L’esercizio: la pratica è la madre di tutte le arti. Quindi se tu ti alleni, diventi sempre più bravo”.
Con l’esperienza l’emozione cambia?
“Ogni volta che provo il numero, insegno una cosa nuova, o lo provo con la musica mi emoziono sempre e dico: ma è bellissimo questo numero.
E l’emozione che hai la trasmetti: poco tempo fa ho fatto uno spettacolo per la Mostra del cavallo di Sanfratello, una bellissima manifestazione.
C’erano tantissimi numeri di alta scuola, tanti altri diversi ma sempre con i cavalli. Poi sono entrato io con le asine e il primo impatto è stato quello abituale per chi vede arrivare gli asini: i bimbi ridono, e anche i grandi non si aspettano qualcosa di ‘serio’. Invece quando ho terminato il numero tante persone si avvicinavano e mi dicevano che erano emozionate. E’ stato bellissimo. Ed è quello che mi piace fare, trasmettere quello che provo. Perchè non è bello che suscitino per prima cosa il riso: non è sempre positivo, ci può essere anche un riso negativo. E invece è molto riduttivo pensare che l’asino sia solo un animale comico, quello che lo spingi e non si muove, si butta per terra e insegue la carota…è sempre etichettato così. Ma siamo noi ad avergli messo quelle etichette addosso, lui in realtà ha le stesse potenzialità, anzi maggiori di un cavallo o di un altro animale con cui si può lavorare”.
Quando potremo vedere il debutto ufficiale del numero con Graziella?
“Penso che ad aprile sarà quasi completo: vedremo a primavera. Le asinelle sono bravissime, mi aiutano molto e io ci metto il mio: sto lavorando alle musiche, voglio trovare quella adatta ad esprimere quello che sento”.
Qualcosa di sensibile, gentile, toccante insomma: come Rosina, Angela e Graziella.
Un ringraziamento particolare a Salvatore U Gaddu, che ci ha gentilmente concesso l’uso delle sue fotografie.