Roma, 22 luglio 2019 – Il sottosegretario del ministero dell’Interno, Carlo Sibilia in data 17 luglio 2019 ha replicato all’interrogazione posta dalla deputata Annagrazia Calabria in merito ai furti di cavalli registrati nella zona tra Bracciano e Ladispoli, in cui si chi parlava di 80 casi negli ultimi mesi.
Questo il testo della risposta: «Signor Presidente, Signori Deputati, secondo quanto riferito dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma, nel primo semestre dell’anno in corso, risultano essere stati commessi cinque furti di equini nel territorio dei comuni di Ladispoli, Cerveteri e Manziana. L’anno scorso, invece, risultano essere stati effettuati ventuno furti nel Comune di Bracciano. A seguito di tali fatti, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia ha avviato un’indagine nel cui ambito sono in corso specifiche attività investigative da parte del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF), in collaborazione con le Compagnie Carabinieri di Bracciano e Civitavecchia. Quanto alle iniziative intraprese per contrastare il fenomeno, nell’ambito della generale attività di prevenzione e contrasto ad ogni forma di criminalità, l’Arma dei Carabinieri ha dedicato particolare attenzione alle fattispecie criminose in parola predisponendo specifici servizi di pattuglia e periodici servizi coordinati. In tale contesto, avvalendosi della collaborazione dei reparti specializzati del Comando Tutela della Salute, del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari e dei medici veterinari dell’A.S.L. della Regione Lazio, sono stati intensificati i controlli presso macellerie, mercati delle carni in genere, imprese agricole, maneggi e circoli ippici, al fine di accertare eventuali irregolarità amministrative riguardo la provenienza e la commercializzazione per uso alimentare di carne animale, specie quella equina. Sono state, inoltre, poste in essere verifiche circa le condizioni di trasporto di animali vivi, anche al fine di accertare la presenza del microchip identificativo. Le suddette attività hanno consentito, allo stato attuale, di elevare complessivamente sanzioni amministrative per un totale di 19.300 euro. Al fine di fornire un inquadramento generale del contesto in cui il fenomeno criminale in parola si verifica, si rappresenta che, nell’area in questione, gli equini sono prevalentemente allevati in zone rurali e suburbane e gran parte degli animali non è ospitata in scuderie ma lasciata allo stato brado, in ampi campi privati o demaniali facilmente accessibili a terzi. Inoltre, un numero considerevole di animali risulta sprovvisto dei previsti documenti identificativi (microchip o passaporto identificativo), rendendo difficoltosa l’identificazione dei legittimi proprietari. A parere dell’Arma dei Carabinieri non può escludersi, infine, che diverse denunce di furto di animali siano collegate all’illecita distruzione delle carcasse, al fine di evitare il pagamento delle tasse di smaltimento. Si assicura, che in relazione al fenomeno segnalato, sussiste la massima attenzione da parte della Prefettura di Roma e degli altri organi competenti in materia».
Si specifica: diverse denunce, non tutte le denunce.
La replica della deputata Annagrazia Calabria che si dichiara: «…parzialmente soddisfatta, facendo notare che i dati riportati dal rappresentante del Governo relativi ai furti in questione appaiono difformi rispetto a quelli che risultano ai denuncianti, che riferiscono di ben 80 furti di equini, e non solo di cinque. Nel ricordare che il gruppo di Forza Italia si è sempre battuto a favore dell’istituzione di una Commissione d’inchiesta che approfondisca il fenomeno del degrado delle periferie e delle zone extraurbane, tema sul quale ricorda che il Governo è stato proprio oggi sollecitato con l’approvazione in assemblea di una specifica mozione, auspica da parte del Governo un maggior controllo del territorio, al fine di assicurare condizioni di maggiore sicurezza, soprattutto nel periodo estivo, valutando altresì l’opportunità di un inasprimento delle sanzioni e delle pene per i reati come quelli descritti nell’interrogazione in oggetto».
Siamo i primi a sottolineare che anche un solo cavallo rubato sarebbe sempre un cavallo rubato di troppo: ma c’è una discrepanza notevole tra i numeri dati.
Qui il testo completo dal sito della Camera dei Deputati.