Bologna, 8 marzo 2018 – Quello che a proposito della seconda guerra mondiale oggi i ragazzi studiano sui libri di storia – magari un po’ annoiati, un po’ distratti, un po’ stufi – Giancarlo Cioffi l’ha vissuto sulla propria pelle. Al fronte. In Russia. A cavallo. A piedi. In tutti i modi sia stato possibile vivere quella terrificante esperienza: provando sul proprio corpo e nel proprio cervello il dolore, la fatica, lo sgomento, l’angoscia, l’ardimento, la paura e il coraggio. Il sangue e le lacrime. La vita e la morte. Esperienze che segnano nel profondo nel male, ma anche nel bene. Il bene c’è anche dentro un enorme contenitore di male: la solidarietà, l’amicizia, l’identificazione con una comunità, con un simbolo, l’unione di intenti, la condivisione dei sentimenti e delle sensazioni e delle speranze e anche delle paure… Quando tutto questo viene assimilato nel profondo del proprio animo… beh, da lì non se ne va mai più.
Giancarlo Cioffi è nato a Milano il 3 febbraio 1921. Nel gennaio del 1941 è arruolato nel 4° Squadrone di Savoia Cavalleria, un reggimento di straordinario prestigio ma in più destinato a entrare nella storia come protagonista della carica di Isbuschenskij, in Russia, il 24 agosto 1942. Un reggimento che quel giorno vede come attori sul campo non solo grandi soldati ma anche grandi nomi dello sport equestre: a partire dal comandante Alessandro Bettoni, formidabile vincitore internazionale, per continuare con Gerardo Conforti, l’uomo che ricostruì il salto ostacoli azzurro dopo la fine della guerra, proseguendo poi con Alberto Litta Modignani, con Emilio Ragazzi, con Francesco De Leone, con il futuro grande giornalista e scrittore Luigi Gianoli, solo per dirne alcuni. E poi con Silvano Abba, certo: l’olimpionico pentatleta medaglia di bronzo ai Giochi di Berlino 1936, il comandante del 4° Squadrone nel quale milita Giancarlo Cioffi. Un giovane capitano che in quella carica morirà, rimanendo però eternamente vivo nel cuore e nella mente dei suoi uomini: di Giancarlo Cioffi in particolare, che gli dedicherà un bellissimo libro dal titolo semplice ma eloquente: “Silvano Abba, il mio grande capitano”.
Giancarlo Cioffi oggi è il ponte di congiunzione tra quei giorni drammatici e quelli di questo nostro presente ricco e pasciuto: lui per primo ne è consapevole, consapevole del fatto che mantenere vivo il ricordo di quel tempo e di quegli avvenimenti non è uno sterile esercizio di memoria compiaciuta e compiacente, ma al contrario un modo per arricchire la conoscenza e il valore della vita dei protagonisti dell’oggi. Nella sua mente nasce così il progetto di realizzare un monumento dedicato alla cavalleria da erigere a Milano. Lui, divenuto nel frattempo architetto, lo pensa e lo disegna. Lo propone al comune di Milano nel 2010, lo ripropone nel 2012, finalmente nel 2016 il governo cittadino autorizza l’intera impresa: il monumento all’arma di cavalleria verrà eretto sul terreno di parco Vergani, in via Giorgio Pallavicino angolo via del Burchiello. Ma adesso viene il difficile: bisogna mettere insieme i fondi per realizzare concretamente l’opera. Giancarlo Cioffi però non è certo uomo da lasciarsi intimorire da ‘semplici’ difficoltà come questa… lui, che ha galoppato contro il fuoco nemico tra i girasoli della piana di Isbuschenskij; lui, che ha vissuto tutta la sua lunga e forte vita con il calore di quegli ideali forti ed eterni nel cuore. Lui ha compiuto gran parte dell’opera: ora il compito finale e decisivo spetta a chi crede in tutto questo, a chi ama il ricordo e l’immagine della cavalleria, e dei grandi uomini e dei grandi campioni che ne hanno illustrato le gesta. C’è un conto corrente sul quale è possibile dare il proprio contributo, grande o piccolo che sia: la cavalleria è forza di uomini e di cavalli insieme, adesso sarebbe bello che la identica comunione di intenti si manifestasse ancora una volta per realizzare un’altra impresa, quest’ultima impresa. Quella alla quale Giancarlo Cioffi ha dedicato la sua immaginazione, i suoi sentimenti, la sua certezza. Se e quando il monumento alla cavalleria effettivamente nascerà a Milano, allora sarà l’esito finale del volere di una comunità. Facciamolo.
PER INFORMAZIONI E CONTRIBUZIONI
Giancarlo Cioffi è il presidente della sezione di Milano dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria (http://www.armacavalleriamilano.it/). Per avere informazioni sulle modalità di contribuzione, o per qualsiasi altra eventuale curiosità, lo si può contattare al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] Per la realizzazione del monumento progettato dallo stesso Giancarlo Cioffi è stato aperto un conto corrente bancario con relativo Iban sul quale è possibile indirizzare il proprio contributo.