Roma, 24 febbraio 2023 – Una giornata per ricordare tutto quanto possiamo fare per migliorare la nostra società.
E’ quella che si celebra oggi: la Giornata Europea contro le molestie.
Contro tutte le molestie: fisiche, sessuali, bullismo, cyber-bullismo, le molestie psicologiche e quelle morali.
A istituirla è stata la Federazione Italiana Sport Equestri in collaborazione con il Parlamento Europeo, Coni, Sport e Salute, Rai e SOS Villaggi dei Bambini: perché l’educazione delle nuove generazioni è fondamentale per far regredire questa piaga sociale.
E se lo sport, tutto lo sport è prima di tutto educazione e formazione l’equitazione ha in più la quotidiana, continua condivisione di ogni momento con un compagno di squadra speciale come è il cavallo.
Anche per questo uno dei primi interventi dell’evento che si è tenuto stamattina presso il nuovo spazio del Parlamento Europeo “Esperienza Europa – David Sassoli” è stato quello del presidente Fise Marco Di Paola.
Qui nelle vesti non solo di promotore e presidente federale, ma anche di padre.
“Il Coni fa un lavoro enorme in questo senso, ma è un lavoro che non appare spesso, l’attenzione è più facilmente catturata dalle vittorie che dall’impegno quotidiano sul campo. La Fise è consapevole che c’è anche un primato formativo importantissimo. Come presidenti federali abbiamo tante responsabilità, ma la più grande è quella formativa. Lo sport è un fenomeno sociale, le famiglie cercano nello sport il primato formativo e l’ambiente che aiuti a migliorare i loro ragazzi, a farli crescere bene. Sono padre di 4 figli e sento particolarmente questo aspetto. Noi dell’equitazione abbiamo la fortuna di essere l’unico sport che si fa con un compagno collaborativo: perché se il cavallo non fosse collaborativo non ci sarebbe la possibilità per una bambina di 35 kg. di dare indicazioni a una creatura di 3 o 4 quintali. E questa generosità del nostro compagno, questo suo altruismo ci porta a coltivare e promuovere la collaborazione e la condivisione. Non deve esserci forza, né violenza. Ci vuole tanta energia, certo, ma l’energia incanalata dalle regole è sempre positiva. Il cavallo ogni giorno ci insegna questo rispetto dell’altro: quindi abbiamo voluto da qualche anno promuovere questa giornata europea contro le molestie di qualsiasi genere. Non solo verso le persone, ma anche gli animali che per noi sono compagni di sport e di vita. L’occasione è importante soprattutto per insegnare a prevenire, sensibilizzare e promuovere valori importantissimi per tutta la nostra società”.
Gli interventi si sono poi susseguiti grazie alla conduzione dei giornalisti Rai Roberta Ammendola e Paolo Petrecca che li hanno ‘cuciti’ tra loro dopo l’apertura di Valeria Fiore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia.
Flavio Siniscalchi, Capo del Dipartimento Organizzazione e Sport del CdM rappresentava il Ministro Andrea Abodi: “Lo sport è veicolo e contenitore per raccogliere esigenze e aspettative e formare, accompagnare i ragazzi in un processo di consapevolezza. Ad intraprendere un percorso legato a sani stili di vita e valori, rispetto verso gli altri: è necessario che gli istruttori, i docenti abbiano lo stesso approccio. Con questo spirito il dipartimento sport esercita un ruolo di coordinamento e indirizzo, in collaborazione con tutte le amministrazioni competenti (istruzione, salute, agricoltura e sostenibilità) siamo tutti insieme nella stessa direzione. Il nostro paese offre tantissimo in questo senso, Sport e Salute, Coni, Federazioni fanno un lavoro quotidiano fondamentale. Abbiamo avviato iniziative come Battiamo il Silenzio per offrire a chi è interessato la possibilità di essere accompagnato, per crescere e acquisire informazioni non solo nel contrasto alle molestie ma soprattutto per prevenirle. E’ molto importante segnalare, denunciare, confrontarsi coi docenti. Il tavolo di lavoro con 26 enti di organizzazione sportiva ha promosso ipotesi rivolte alla tutela dei minori nel mondo dello sport, e anche un vademecum presente sul sito e utilizzato moltissimo da giovani e docenti nelle scuole. E’ fondamentale individuare le cause del fenomeno e immaginare iniziative che coinvolgano ragazzi. Ben vengano testimonial, grandissimi atleti che portino il loro messaggio e la loro esperienza di vita per sottolineare che lo sport non deve essere vissuto soltanto come successo e traguardo, ma soprattutto come valore. Non ci sarà mai una medaglia grande abbastanza da coprire comportamenti non adeguati: è questa la sintesi e il senso di questa giornata”.
Poi Silvia Salis, vice presidente del Coni.
“Lo sport è la terza agenzia educativa dopo famiglia e scuola. Un patto di fiducia che non va rotto, i ragazzi devono essere sicuri e come donna tengo a sottolineare l’impegno del presidente Di Paola. Lo sport è un mondo di ideali spesso idealizzato, ma il male purtroppo esiste. Cosa fare? Punire il reato ma anche creare un ambiente culturale tossico per chi molesta. Non ci sono solo le molestie sessuali: bullismo, che a volte porta i ragazzi che ne sono vittime sino al suicidio. Fino a qualche decennio fa lo stupro non era un reato contro la persona, c’è stato bisogno di cambiare non solo la mentalità ma anche le leggi. Questi sono temi che ci devono far capire che di strada se ne è fatta tanta ma l’elemento è anche culturale, quello che era accettato sino a qualche anno fa ora non è più possibile esista. Un risultato sportivo ha un costo: ma non è da perseguire ad ogni costo”.
Lo sport è anche salute, ha ricordato Adriana Bonifacino, consigliere di amministrazione di Sport e Salute.
“Sono un medico oncologo, ma so che la fragilità non è qualcosa che riguarda solo la salute, ma è anche psicologica e fisica. Ho sempre pensato lo sport sia il tempio della salute, dove le persone sono insieme per socializzare, relazionarsi e avere un mondo migliore. Pensare che ci sia qualcuno che esercita su di noi un potere inadeguato questo ci fa diventare fragili, tutti. La cosa più importante è essere tutti uniti, perché i giovani abbiano la giusta formazione. E ricordiamolo: silenzio e indifferenza sono le malattie peggiori”.
Roberto Natale, Direttore Rai per la Sostenibilità ESG.
“Serve un gioco corale, di squadra, l’opinione pubblica va formata. Lo sport Rai ha il cuore al sociale – vedi mondiali in Qatar, un evento complesso dal punto di vista dei diritti ma che abbiamo saputo raccontare nelle sue diverse sfaccettature. Ricordiamo anche il bullismo e la molestia anche economica contro le donne, serve lavorare per rafforzarle nella loro autonomia. Su Ray Play c’è stato un boom di contatti per Mare Fuori, che parla di temi dei ragazzi e di Nudes dedicata al problema di disturbi, molestie, violenza e revenge porn. Poi ricordiamo che sbarcare il messaggio in luoghi dove non ti aspetteresti è ancora più efficace: Un posto al sole, la fiction Rai che ha raggiunto ormai le 5000 puntate ne ha dedicate 12 a bullismo e cyber bullismo: questo significa aver fatto diventare quei temi parte della trama narrativa, e riuscire a raggiungere persone che da sole non seguirebbero né cercherebbero percorsi dedicati a questo tema. Questo è servizio pubblico: non dobbiamo aver paura di essere pop, per portare questi temi all’attenzione di un pubblico più grande”.
Da Karina Laterza, Presidente Pari Opportunità Rai un remind sulla situazione femminile.
“Sono fiera di far parte di questo gruppo, mi occupo di pari opportunità: le donne sono banchmark della società. Tra i primi 100 atleti più pagati del mondo solo 2 sono donne: le donne hanno debolezza nell’essere riconosciute come sportive, ed essere nascosti rende indifesi, le molestie colpiscono specialmente chi è nascosto e poco visibile. In Germania hanno messo tante donne commentatrici anche negli sport maschili, con tanti colleghi che vanno in diretta a contrastare i commenti sessisti, stiamo lavorando su questo anche all’interno di rai. Siamo lontani dalla parità, anche come giornalisti aiuteremo a raggiungerla ovunque nel paese”.
Una studentessa tra quelli che oggi erano in visita al centro ‘Esperienza Europa David Sassoli’ ha chiesto come fare per evitare le molestie: la risposta è stata che occorre avere il coraggio di agire quando si assiste a una molestia.
Perché è un problema che riguarda sempre tutti. E ancora è fondamentale creare una cultura nella quale certi tipi di atteggiamenti non siano nemmeno pensabili.
Eleonora Daniele è il volto di questa giornata, ricorda un caso preciso: “Quello di pedofilia che ha visto come vittime 3 bimbe di 5,6 e 8 anni: a molestarle era stato il loro istruttore di equitazione. Il processo contro l’istruttore pedofilo prima sembrava dovesse essere archiviato, poi è stato condannato a 5 anni: un cambiamento c’è stato. Proseguiamo su questa strada”.
Luca Massaccesi Presidente Osservatorio Nazionale contro il bullismo e il disagio giovanile.
“I dati parlano chiaro: a causa di molestie, bullismo, autolesionismo le ragazze patiscono un po’ di più. Purtroppo i ragazzi non ne parlano di questi episodi, hanno paura venga reiterato, tantissimo bullismo è perpetrato sui social e con il Covid c’è stato balzo in avanti dei casi, da 50% all’80%, in cui i docenti sono stati costretti a convocare genitori. Sono percentuali terribili, pensiamo che la seconda causa di morte per i giovani in Italia è il suicidio. Ormai i bambini piccoli hanno il tablet al posto del ciuccio, internet è l’unica fonte di informazione per questa fascia d’età: ma il 48% dei giovani segue i propri idoli sportivi sui social, è tramite loro che dobbiamo agire”.
Marco Franzelli ricorda che stasera alle 19 su Rai Due ci sarà uno speciale Tg Sport dedicato alla giornata europea contro le molestie e il bullismo nelle sue varie forme: ci sarà tra gli altri anche Marco Di Paola, e anche 7 campioni del mondo dello sport.
Chiude l’evento Juri Morico, Presidente nazionale OPES (Organizzazione per l’educazione allo Sport): “Siamo una comunità educante, dobbiamo assumerci la responsabilità solidale di educare e vigilare. Insieme”.