Bologna, 4 novembre 2023 – Chissà se il vecchio Thierry Hermès, quando si spostò dalla Normandia a Parigi, avrebbe mai pensato che un giorno, un paio di tazze con il suo cognome avrebbero potuto arrivare a costare oltre 300 euro…
Eppure, la straordinaria storia di Hermès è fatta proprio di eventi così inaspettati da sembrare usciti da un libro di avventura.
L’esordio di quella che è oggi una delle più prestigiose maison del lusso mondiale è modesto. Fondato sul lavoro di Thierry, un sellaio che a un certo punto della sua vita decide di lasciare Pont-Audemer e la Normandia, sua terra natale, per trasferirsi nella Ville Lumière. È il 1837. Due secoli fa o poco meno…
Specializzata nella produzione di bardature, selle e altre attrezzature per l’equitazione. L’azienda Hermès prede subito quota. Viene molto apprezzata dalla clientela parigina per la finitura e i materiali dei propri prodotti.
“Dal 1837, il cavallo è il primo cliente di Hermès. Le nostre attrezzature equestri sono realizzate in collaborazione con esperti veterinari e cavalieri, per offrire comfort e libertà di movimento al cavallo, in ogni condizione”. È questo il claim della linea cavalli di Hermes che tuttavia si è ben ampliata come tutti sappiamo e costituisce oramai una produzione di nicchia riservata a palati raffinatissimi.
L’arrivo delle nuove generazioni, di nuovi mercati e la lungimirante visione degli Hermès ci portano fino a oggi con un brand che è diventato iconico. Apprezzato ovunque. E si propone anche con una collezione di design griffato applicato a un bellissimo set da tavola che riunisce l’origine equestre con tutto quello che è seguito.
Si tratta di un set per la colazione e dedicato, nell’intenzione di Jochen Gerner, il designer di Nancy che l’ha pensato, al Saut d’Hermès, la kermesse internazionale a cinque stelle di salto ostacoli che la maison firma ogni anno al Grand Palais di Parigi.
Una ‘scuderia di tazze e ciotole’, come si legge sul sito della maison, perfetta per una colazione informale e conviviale.
Ma se sulla bellezza del set e la convivialità dell’idea non si può opinare, sul concetto di informalità…
La teiera per esempio, ha un prezzo di oltre 500 euro. Il piatto da dolce 350, la zuccheriera 310. A completare (ma l’offerta è ben più variegata), tre mug per 450 euro.
Belle, bellissime. Informali proprio no…
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