Bologna, 27 dicembre 2019 – Natale è appena passato, e speriamo non invano; ricordiamoci anche per i prossimi 360 giorni e spiccioli di quella voglia di essere un po’ migliori, e della felicità che viene dal donare qualcosa agli altri.
A noi Gabriella Incisa di Camerana ha regalato questa storia, che non è una favola ma è successa davvero: ringraziamo lei, e tutti quelli che si ricordano di essere fortunati e quindi poter donare un po’ di felicità al prossimo, piccola o grande che sia.
I sogni son desideri
Ci sono immagini che lasciano un segno, profondo. Messaggi che travalicano il mare, accorciando le distanze.
Come la foto di Caterina accasciata sulla criniera di Crusca, la sua tanto amata pony.
Uno scatto che è diventato subito virale sui social, perché di fronte a una vicenda del genere non si può certo rimanere insensibile e distaccati.
Crusca fa parte dei cavalli della scuola della Scuderia di San Patrignano, che chiude i battenti agli appassionati di equitazione, che qui alloggiavano i loro equini, e ai giovani che, in questo luogo, ritrovavano la forza per uscire dal tunnel della droga e della disperazione, grazie anche al contatto con questi animali.
La notizia della fine di questo grande sogno dell’ippica italiana si è sbriciolata senza motivazioni apparenti.
Resta il dolore per la perdita di un ceppo genetico di indubbio valore competitivo, anche a livello internazionale.
I cavalli, uno dopo l’altro, sono saliti sui van per raggiungere nuovi maneggi, e i ragazzi di San Patrignano li hanno accompagnati alla capezza sussurrando parole dolci, con la voce strozzata in gola, non lesinando loro le ultime carezze.
Coscienti che questo Natale, sarà diverso, straziante, per chi non accetta una decisione così drastica e inappellabile, per chi nei cavalli ha trovato conforto e amore incondizionato.
La Scuderia di San Patrignano è come un grande specchio che si infrange in tante piccole schegge, dove in ognuna vi è riflesso un cavallo, ciascuno con la sua storia, con la sua unicità come i ragazzi che li hanno accuditi, per tutti questi anni, con tanto affetto.
Un team vincente, non solo nei concorsi ma anche nel percorso di recupero di chi punta al riscatto verso una nuova vita. Un’amalgama empatica che verrà smembrata proprio tra Natale e Capodanno.
In questo clima di devastante tristezza, gli allievi della scuola hanno partecipato alla loro ultima lezione in maneggio e Caterina, che ha solo 7 anni, non ha retto al dolore.
Si è aggrappata non solo al collo di Crusca ma alla speranza che Babbo Natale potesse dare seguito alla sua richiesta scritta, in bella calligrafia, nella letterina indirizzata al Polo Nord.
Un desiderio che si è concretizzato quando, la mattina del 25 dicembre, Caterina ha trovato sotto l’albero di Natale dei grossi pacchi infiocchettati che sono stati aperti con una frenesia tutta infantile.
Come in un rebus, nel primo c’erano tante mentine col buco, quelle caramelle di cui Crusca va ghiotta, nel secondo c’erano capezza, longhina e un sottosella con ricamato il suo nome e quello della sua adorata pony più un set di belle spazzole nuove e nell’ultimo pacco la foto della cavalla. Giustamente, con gli occhi sgranati dallo stupore perché ormai era chiaro che il suo desiderio di Natale si stava avverando, Caterina ha chiesto dove fosse la sua nivea compagna tanto amata.
E la gioia è straripata, come un fiume in piena, quando ha saputo che Crusca la stava aspettando, a qualche chilometro da casa, comodamente installata nel suo nuovo box.
A Caterina che aveva chiesto con apprensione alla nonna : «Ma come farà Crusca a trovare posto nella slitta di Babbo Natale?» posso solo risponderti che sicuramente è stata imbrigliata dagli elfi ed ha fatto il cavallo di volata, davanti alle renne, per guidarle fino a te.
Il suo desiderio ha compiuto la magia.
Così come per Sophie, di 5 anni, a cui Babbo Natale ha dato ascolto e ha esaudito il sogno di avere Ukki, l’anziano pony dal mantello palomino.
E speriamo che questo miracolo natalizio si ripeta anche per Bart e Clementina, che ancora stanno vivendo un destino incerto a San Patrignano, perché possano trovare presto un nuovo focolare di affetti.
Grazie Crusca di esistere e di saper instillare nei bambini, come Caterina e Sophie, quel sacrosanto diritto al sogno, che anche noi adulti dovremmo saper conservare, nonostante tutto.
Perché questi sogni non sono solo desideri di felicità, sono la strada aperta alla speranza di una sorte migliore e quando confidi così fermamente, con il cuore, i brutti pensieri si stemperano e il sogno diventa realtà.