Verona, 23 ottobre 2024 Quando noi allevatori di cavalli pensiamo al Lazio, la prima cosa che viene in mente è la visione di innumerevoli pascoli montani popolati per la maggior parte da soggetti Cavallo Agricolo Italiano da tiro pesante rapido.
Appena ti immergi nelle piccole comunità di montagna di questo territorio, vieni accolto da questa immagine di altri tempi, branchi di cavalli che ti vengono incontro accompagnati dal loro allevatore che sta provvedendo al loro spostamento in aree di pascolo turnato, per assicurare a tutti i suoi animali il giusto sotentamento di cibo ed acqua.
Il Lazio è infatti una tra le Regioni Italiane dove il CAITPR conta il maggior numero di capi, largamente allevati allo stato brado tutto l’anno.
Proprio la costante presenza degli animali e quindi dell’uomo che li gestisce su un territorio in cui le attività silvo-pastorali sono ancora uno dei pilastri delle economie locali, contribuisce a far sì che le montagne laziali possano esser considerate una perla di bellezza naturale.
Il pascolo, oltre che esser un metodo di allevamento sostenibile, permette al cavallo di alimentarsi nel modo per lui più naturale, di sfruttare quello che stagionalmente la flora spontanea fornisce, di difendersi dai pericoli come ancestralmente ha sempre fatto.
In questi giorni il Sindaco di Cittareale (Ri) Francesco Nelli ha reso pubblico un grosso problema riguardante gli allevatori di questa zona, causato dall’installazione di contatori per la lettura dei consumi di acqua sui fontanili ed abbeveratoi nei pascoli nei territori del Comune di Cittareale.
E’ vero che il pascolo permette al cavallo di alimentarsi nel migliore dei modi ma è anche vero che per farlo ha bisogno della giusta idratazione, cosa succederebbe se il Comune fosse costretto a chiudere l’erogazione dell’acqua nei fontanili ed abbeveratoi a causa della crescita dei costi?
Lo scenario più probabile sarà quello di vedere quelle bellissime montagne verdi popolate da cavalli diventare spoglie e nude, mettendo anche a dura prova tutte le attività allevatoriali, e quindi le economie, di quella zona.
Questo intervento infatti ha sicuramente un impatto molto forte sugli allevamenti locali, poiché da secoli tali strutture sono ad uso pubblico di chi tale territorio sì lo “usa”, ma anche lo presidia, conserva e difende.
Se il cavallo allevato al pascolo viene comunemente considerato “sentinella dell’ambiente”, significa esattamante che la sua presenza, con quella conseguente e costante dell’uomo che lo governa, corrisponde a vigilanza, custodia e protezione di quello stesso ambiente (anche con la manutenzione delle strutture in esso esistenti ed essenziali per il suo utilizzo, come i fontanili e gli abbeveratoi in questo caso).
Quanti sono gli esempi già visti, anche in questi ultimi giorni e, purtroppo, già vissuti sulla pelle di tante persone, di dissesto idro-geologico con frane, smottamenti, allagamenti o peggio ancora?
Eventi conseguenti a territori in cui gli agricoltori ed allevatori locali hanno abbandonato terreni, attività e colture, e di conseguenza la manutenzione più basilare di strade, canali, fossi o semplici scoline.
E quanto è il costo per l’amministrazione pubblica di ripristino di questi territori dopo tali calamità naturali?
Con queste riflessioni, ANACAITPR intende unirsi al Sindaco di Cittareale e a tutti gli allevatori di CAITPR laziali, poiché se l’acqua è fonte di vita, più in generale un ambiente naturale in cui la vita sia sostenibile è tale se sono presenti tutte le caratteristiche che, nel complesso, lo compongono.
Il Presidente A.N.A.C.A.I.T.P.R. Associazione Nazionale Allevatori Del Cavallo Agricolo Italiano Da T.P.R.
Francesco Mulinari