Siviglia, 27 giugno 2022 – Si tiene ogni anno a fine giugno, per la festa di San Pedro.
E’ la Saca de las Yeguas, il viaggio che porta le fattrici e i puledri dei cavalli Marismenos dalle zone umide del Guadalquivir sino al villaggio di Almonte, dove le puledre sono poi vendute.
Questa transumanza ha una storia lunga più di 500 anni, essendo stata regolamentata da una ordinanza del Duca di Medina Sidonia del 1504.
Dopo aver radunato le cavalle nella zona delle paludi dove vivono tutto l’anno brade, le concentrano sulla spiaggia di El Rocio, villaggio celebre per il pellegrinaggio mariano del fine settimana seguente al lunedì di Pentecoste.
Di qui gli yegüerizo dopo la benedizione degli animali vanno verso Almonte: la loro marcia prevede una tappa di riposo al torrente di Santa Maria, dove si cominciano a suddividere in gruppi più piccoli.
Una volta entrati ad Almonte tutti i cavalli venogno portati in apposti recinti dove i puledri verranno tosati e ferrati prima della vendita. Per i cinque giorni della loro permanenza in città arrivano tantissime persone, e la festa è continua.
Dopo la Saca le fattrici ritornano alle loro marismas, per altri dodici mesi di vita libera.
Come succede per la Rapa das Bestas di La Estrada, una cittadina galiziana che non per nulla è gemellata con Altomonte.
Il cavallo Marismeno è una razza molto antica, autoctona della Spagna e in via di estinzione. Molto resistente a clima avverso e malattie, è un soggetto ricercato per la doma vaquera.
Frugale, parco, generoso, adattabile e coraggioso il Marismeno ha zoccoli molto larghi che gli facilitano il cammino nelle zone umide ed è una versione più ruvida, meno appariscente del cavallo Andaluso classico.
La sua selezione, recita lo standard di razza, è dovuta alla natura e non alla mano dell’uomo.
Per questo ha pochi fronzoli, ma molta sostanza.