È il quarto anno consecutivo che non è necessario ricorrere all’abbattimento dei soggetti rinselvatichiti. Dove? Non ci crederete mai: in Irlanda, nella Contea di Cork.
Proprio così. Sull’isola patria dei cavalli, là dove fiorivano gli allevamenti più qualitativi, nel recente passato si è dovuto ricorrere all’abbattimento di soggetti abbandonati che vagavano liberi e incontrollati.
Nel 2013 si era dovuta applicare questa estrema misura per 147 dei 227 cavalli catturati. Trend simile anche per il 2014, l’anno nero con 159 abbattimenti su 176. Situazione pesante anche quella registrata nel 2015, quando gli abbattimenti interessarono 118 tra i 125 soggetti catturati nelle campagne irlandesi.
Con una apprezzabile inversione di tendenza, nel 2023 dei 41 cavalli catturati, 12 sono stati reclamati dai loro proprietari e per gli altri 29 sono state trovate delle nuove famiglie.
Un portavoce del Consiglio della Contea di Cork ha dichiarato che il Dipartimento dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e della Marina versa alle autorità locali fino a 375 euro per ogni cavallo catturato e successivamente sottoposto a eutanasia. Per ogni cavallo che viene riabilitato invece, c’è un contributo fino a 200 euro. Nessun contributo viene invece versato all’autorità locale se un cavallo viene reclamato dai proprietari originali.
Conti a parte, il problema in Irlanda come in moltissimi altri posti rimane lo stesso: un’anagrafe equina aggiornata, affidabile e certa. Che metta in grado di risalire in tempi veloci a chi ha la responsabilità di ogni cavallo, delle sue esigenze e del suo benessere. Forse l’unico mezzo per contrastare davvero l’abbandono dei cavalli…