Bologna, 13 ottobre 2024 – Ci sono culture in cui il cavallo significa resilienza, tradizione, forza. Proprio come esprimere il proprio voto. E in un mondo globale che ha fatto disinnamorare i più dal dibattito politico, c’è ancora chi, per i propri diritti e per la democrazia, si mette… in sella.
Allie Young, fiera 34enne erede della tradizione e dell’etnia Navajo, sta per finire un viaggio che ha iniziato idealmente quattro anni fa. Un itinerario che ha voluto compiere in sella per richiamare l’attenzione delle minoranze etniche così come dell’intera popolazione degli States sull’importanza di partecipare, attraverso il voto, all’espressione democratica. Quale che sia il voto che si vuole dare.
Allie Redhorse Young (molto attiva su IG), seguendo l’iter elettorale degli Stati Uniti, ha condotto la sua cavalcata quadriennale per spingere quante più persone possibili a registrarsi per il voto, primo indispensabile passo per esprimere la propria preferenza negli States.
Di qui a pochi giorni, in occasione dell’election day del prossimo 5 novembre, Allie sarà alla testa di una cavalcata con circa 100 nativi che si recheranno a votare in Arizona, a Fort Defiance.
«Quando ci ricolleghiamo al cavallo, ci ricolleghiamo alla Madre Terra e ci ricordiamo dei nostri valori culturali e di ciò per cui stiamo lottando, di ciò che stiamo proteggendo» ha dichiarato alla stampa internazionale Allie Redhorse, mettendo l’accento sulle difficoltà – ancora oggi – dei nativi americani a trovare una collocazione univoca nel cuore di una nazione in cui spesso sono considerati una scomoda presenza marginale.
Votare, in questa prospettiva, diventa ancora più importante ed è per questo che Allie ha scelto di abbinare la sua mission al cavallo, molto più di un simbolo per i native e non solo…
Nonostante obiettivi a quattro cifre, al momento la cavalcata per il voto Clim Your Future ha ottenuto proseliti non esaltanti. Tra le numerose comunità native visitate da Allie Redhorse, si sono registrati per il voto – tra nuovi e aggiornamenti – 600 persone. Ma da qui al 5 novembre c’è ancora tempo per riflettere.