Roma, 3 maggio 2020 – Jacqueline Freda è una signora di ferro: fantino, stunt woman, donna di cavalli a tutto tondo e per soprammercato anche impegnata in Relived Horses, una associazione che alla fine della loro carriera in pista ricolloca cavalli ex trottatori ed ex galoppatori nel resto del mondo equestre.
E se riesci a sopravvivere ad una vita che ha tante passioni, e tanto impegnative, vuol dire che di buon senso ne hai ricevuta in dote una adeguata quantità quando le fate madrine si sono affacciate sulla tua culla.
Freda lo dimostra, una volta di più, anche in questa pandemica circostanza: il Coronavirus ha bloccato il suo lavoro e quello dei cavalli del cinema, che oltre a mantenere se stessi sono anche quelli che garantiscono fieno e biada ai soggetti in via di riconversione di Relived Horses, solitamente mai più di 15/18 perché Jacqueline cerca di collocarli sempre nel modo più veloce possibile.
Dopo due mesi di blocco causato dalle norme anti-Coronavirus c’è un problema economico nell’approvvigionamento del fieno: e Relived Horses ha quindi lanciato una raccolta fondi per garantire l’acquisto del necessario ai cavalli ospitati.
Importo richiesto ai generosi volontari? 1.500 Euro, tra l’altro già quasi raggiunti: davvero basteranno poche gocce per riempire un piccolo mare di solidarietà.
“E’ quello che mi serve per garantire loro un altro mese di fieno” ci spiega Jacqueline Freda, “se poi il lavoro ricomincia i cavalli del cinema riprenderanno a donare ai loro colleghi ancora in addestramento. In questo periodo di fermo abbiamo ovviamente ridotto la loro alimentazione per quanto riguarda fioccato e biada e il maniscalco non è così necessario: li lasciamo liberi di muoversi al paddock ogni giorno ma non li montiamo, quindi con 1.500 Euro riusciamo a coprire bene le loro necessità per il prossimo mese. Se sarà necessario rifaremo un altro appello, ma speriamo che tra un mese le cose siano migliorate”.
Quindi anche voi stunt men avete sospeso l’attività in questo periodo di pandemia da Covid-19?
“Certo, i cavalli attori, se si ricominciasse a poter lavorare, in due settimane si rimettono in forma perfetta: e se noi ci rompessimo l’osso di un ditino cadendo in questo momento, daremmo noia a chi sta già lavorando con difficoltà negli ospedali, senza contare il rischio aumentato di contrarre il Coronavirus dovendo farsi ricoverare o curare. Non c’è bisogno di fare cose imprudenti, i cavalli si riposano e si muovono ogni giorno: speriamo di poter ripartire presto”.
Sicuramente una raccolta fondi di buon senso, quella per Relived Horses: dai che possiamo ancora riuscire a partecipare, forza!