Kabul, 3 marzo 2018 – Ormai siamo diventati quasi insensibili: le notizie su attentati e autobombe ed esplosioni e attacchi suicidi si sono ripetute così tante volte che, nostro malgrado, ci ritroviamo quasi desensibilizzati.
E cosa è che ci fa riacquistare la capacità di provare dolore? la scena di un povero cavallo coinvolto nell’attentato di ieri a Kabul: ferito, sconvolto, perduto tra rottami e persone ferite e paura e terrore, terrore suo e degli uomini vicini a lui.
Il cavallo era ferito, è stato abbattuto immediatamente sul posto, secondo modalità di emergenza che sono le uniche compatibli in un luogo, in un momento come quello.
Terribili, certo: ma di fianco a lui c’erano bambini e donne e uomini che non hanno nemmeno potuto smettere di soffrire.
Bambini, donne e uomini che noi ormai quasi non vediamo più: ritroviamoli attraverso di lui, attraverso il suo dolore.
Qui la notizia dell’attentato